La Gazzetta dello Sport - Cagliari
VOGLIA DI SLAM
Domina in 69 minuti il derby con Sonego, domani sfida Kotov e si scalda per Roma e gli altri tornei: «Cerco i grandi titoli» IMPLACABILE «MA NELLA TESTA CI SONO PARIGI E WIMBLEDON»
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mplacabile. Indossato il mantello di Sinnerman dopo una settimana di allenamenti, la Volpe Rossa irrompe alla Caja Magica con la prepotenza gentile del supereroe dall’aura invincibile. Un’esibizione muscolare che annichilisce Sonego in 69 minuti in un derby senza storia, il tredicesimo su 13 vinto da Jannik e il quinto contro l’amico delle giornate trionfali in Coppa Davis. La prima partita nel torneo del numero due del mondo diventa subito una tempesta perfetta grazie al 69% di prime in campo con l’86% dei punti conquistati, oltre al 62% di punti vinti con la seconda, senza concedere palle break e con un bilancio di 16 vincenti e appena 5 gratuiti. Nelle ultime sette sfide con giocatori italiani, Sinner non ha mai perso il servizio e prima di lui solo altri tre giocatori hanno iniziato con un 13-0 nei derby: lo spagnolo Orantes, il sudafricano Bob Hewitt e l’argentino Vilas. La 26a vittoria stagionale, a fronte di due sole sconfitte, vale a dire il 92,8%, continua ad avvicinarlo agli inizi di stagione leggendari (fino al mese di aprile) di campioni che hanno scritto la mitologia del tennis, da Connors a Federer. Tra l’altro, qualora vincesse domani contro Kotov, eguaglierebbe la partenza di Nadal del 2013, un traguardo la cui grandezza risiede già nelle parole che Jan ha dedicato al titano di Maiorca: «Rafa ha dato tantissimo al nostro sport: una mentalità diversa, un miglior approccio ad allenamenti e partite, come emergere da situazioni difficili. Sono sempre molto felice di vederlo. Batterlo sulla terra è una delle imprese più complicate nel tennis, se non la più difficile in assoluto».
Sguardo al futuro
A Madrid potrebbero ritrovarsi in semifinale, ma la strada è ancora lunga, soprattutto perché Sinner, nonostante il debutto infuocato, non vuole ancora uscire dalla linea tracciata dopo Montecarlo: «Ribadisco che mi sto preparando non per questo torneo ma per
Roma e soprattutto per Roland Garros e Wimbledon. Con il team sto lavorando tanto atleticamente, anche se adesso ho mandato via il preparatore: finora abbiamo lavorato tanto in palestra, gli ho dato un po’ di stop perché poi tra gli Internazionali e Parigi arriva tutto in fila ed è giusto che anche lui abbia dei momenti di pausa, anche se ovviamente continua a mandarmi le cose da fare. Stiamo provando a mettere dentro un po’ di benzina per questa parte di stagione abbastanza lunga». Senza dubbio, la maturazione fisica ha rappresentato uno degli atout fondamentali dell’esplosione degli ultimi sei mesi: