La Gazzetta dello Sport - Cagliari
PAULO SERGIO «Il Bayer lotta sempre ma la Roma adesso vola E se Lukaku gira...»
Il brasiliano campione del mondo «De Rossi bravo a sistemare ogni cosa Occhio a Wirtz, talento super»
In campo seminava uomini, regalava serpentine, spesso anche gol bellissimi. Fuori, invece, dispensava sorrisi e positività. positivo. Come in questi giorni, in cui era in Vietnam. «Ma sto per tornare in Brasile e poi dal 18 maggio sarò in Germania, per l’ultimo turno della Bundesliga e per la finale della coppa». Già, ma intanto domani di coppa ce n’è un’altra, con la semifinale tra Roma e Bayer Leverkusen, le sue due squadre. Perché Paulo Sergio in nerazzurro si è affermato e in giallorosso imposto (anche se a casa aveva portato già un titolo mondiale...). Così tanto da andarsi poi a prendere un po’ tutto con il Bayern Monaco.
▶Paulo Sergio, Roma-Bayer è anche la sua partita...
«Saranno due belle partite, una sfida aperta. Del resto parliamo di due squadre che giocano bene ed a cui piace dominare la partita. Il lavoro che ha fatto Xabi Alonso, con la vittoria della Bundesliga, è davvero qualcosa di incredibile».
▶ Già, tanto è vero che non hanno ancora mai perso.
«È vero, ma quello che mi ha sorpreso di più è come sono riusciti a riprendere le ultime due partite, contro Borussia e Stoccarda. Due pareggi contro squadre forti e, teoricamente, con motivazioni maggiori, vista la vittoria del campionato. Il Bayer è una squadra che lavora sempre fino alla fine, che non muore mai. È la mentalità che gli ha trasmesso Xabi».
▶Ma cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione?
«I giocatori hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per capire bene cosa voleva l’allenatore. Ma ora che Xabi è entrato nelle loro teste è diventa tutto più facile».
▶Daniele De Rossi invece l’ha
sorpresa?
«Sorpreso no, a Roma mi hanno sempre detto che poteva diventare un ottimo allenatore. Sta facendo bene, sono contento che la società l’abbia confermato. Con lui la squadra è cresciuta,
mentre con Mourinho mi sembrava che qualche problema ci fosse. E poi Daniele ha vinto il derby, quella a Roma è una partita che ti mette le ali».
▶ Ma quali sono i suoi ricordi più belli con i due club?
«Ne ho tanti. Mi ricordo un 5-0 al Milan e il gol alla Juventus nel secondo anno, vincemmo 2-0. Al Bayer, invece, ho segnato quello che venne considerato il gol dell’anno. Era in un derby, poi, contro il Colonia...».
▶ Nella Roma di oggi non ci sono più brasiliani.
«E la cosa mi dispiace tantissimo, quella era una Roma brasileira: ne parlavo in questo giorni anche con Dunga, ricordando che oltre a me c’erano Aldair, Cafù, Zago, Vagner, Fabio Junior. E anche a Leverkusen ci sono stati spesso tanti brasiliani e ora c’è solo Arthur».
Xhaka è il motore del Leverkusen: squadra tosta e imbattuta
▶Più forte Lukaku o Schick? «A me piace di più Lukaku: forte, unico, non ce ne sono tanti in giro come lui. È un nove importante».
▶Xhaka, invece, lo volevo Mou e ha cambiato il Bayer...
«È il motore della squadra, lavora tanto, è diventato un leader. Oggi ci sono tre giocatori fondamentali nel Bayer, che fanno del tutto la differenza: lui, Tah e Wirtz»
▶Già,
Wirtz. Che ci dice di lui? «Giocatore top: è giovanissimo ed è stato già capace di prendere responsabilità importanti. Ha dimostrato personalità, è un numero dieci importante, sta facendo benissimo».
Lei, tra l’altro, ha giocato con un altro numero dieci top, tale Francesco Totti.
«L’ho rivisto lo scorso anno in Germania, ad una partita. Un suo ritorno a Trigoria da dirigente? Non so cosa vuole fare, per quel ruolo però ci sono pressioni, forse è meglio lasciare tutto così. Ma mi piacerebbe organizzarci qualcosa».
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