La Gazzetta dello Sport - Cagliari
L’UOMO NUOVO
io e gli altri faremo del nostro meglio per portare avanti il nome dell'Italia nel torneo e regalare gioie a chi è venuto a fare il tifo».
Dalla prima vittoria Atp a Firenze, due anni fa, a oggi ci sono stati un po’ di alti e bassi.
▶
«Non è stato un anno semplice, abbiamo investito molto sul miglioramento e anche se a livello di classifica non sono dove vorrei essere, sento che sto giocando molto meglio e devo avere fiducia nel processo. Voglio tornare in top 100 ma non ho fretta: questa settimana ho ritrovato fiducia e consapevolezza, so che posso arrivarci».
▶Co◻a sente di aver imparato?
«Ho imparato a gestire le emozioni, accoglierle e accettarle. Anche nei momenti più tesi e importan
Imbattuto da 4 match
Francesco Passaro, 23 anni, ha conquistato il tabellone principale grazie a 2 vittorie nelle qualificazioni. Poi due successi al tie break contro Rinderknech e Griekspoor
ti. Come ad esempio un tie break del terzo set, come mi è capitato in queste partite. Sono momenti che mi divertono, è come se fosse una sfida con me stesso, in cui voglio dare il meglio. Ora devo continuare nei prossimi tornei».
▶C’è qualcosa che non ama del suo carattere?
«Sono un po' troppo severo con me stesso. Se faccio un punto, ma non come vorrei, allora mi arrabbio. Invece dovrei solo imparare ad apprezzare e andare avanti senza cercare la perfezione. Sto lavorando molto sull'essere sempre positivo e propositivo. Lo faccio da due o tre anni con uno psicologo, Rinaldo Pasqua».
▶Ci racconta un po’ della off season con Jannik Sinner ad Alicante? Subito dopo lui ha vinto uno Slam, magari ha anche lei la sua parte di merito...
«(Ride) Eh magari! Spero nel mio piccolo di averlo aiutato, ma forse è più lui che mi ha aiutato. Mi è servito anche solo vedere il suo atteggiamento in campo, o in palestra. Un ragazzo carino, un professionista, e il suo team è eccezionale».
▶Le ha dato qualche consiglio?
«Mi ha chiesto come mai nell'ultimo anno avessi avuto queste difficoltà e mi ha detto che l'unica cosa da fare è lavorare sempre, con metodo e intensità, senza scoraggiarsi, perché poi i risultati arrivano».
▶Vi
«No, no. Non mi prendo questa confidenza. So che tanti gli scrivono. Io non voglio disturbare, gli auguro solo di riprendersi presto. Glielo dico da qui: ti aspettiamo Jannik».
siete scritti in questi giorni? ▶Lavora
da sempre con il suo tecnico, Roberto Tarpani.
«Sì, quasi un secondo padre. È anche il mio padrino di battesimo e di crescita. Sono contento di averlo con me, mi sento protetto ed è un ottimo tecnico. A volte forse rischio di essere troppo nella comfort zone, lo so, però amo avere accanto persone che oltre a volere i risultati vogliono anche il mio bene. E poi mi ha fatto crescere interista, quindi gli sono grato»
▶Beh, sull’onda della seconda stella stanno arrivando anche gioie per lei.
«Sì, mi carica questa squadra. Qualche rinforzo dal mercato? No, mi basta che rimangano tutti. Il Toro Lautaro in primis. Questa squadra è una famiglia».
Il mio coach Tarpani è un secondo padre Vuole il mio bene ed è un ottimo tecnico