La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Parthenope a Cannes: Sorrentino tra miti e mistero

- Di Emanuele Bigi

In gara

Paolo Sorrentino è un’habitué della Croisette. Su dieci film girati, ben otto hanno concorso al Festival di Cannes. Quest’anno tocca a Parthenope. Un film dai tratti felliniani e onirici che racconta, attraverso la storia di una ragazza prima e di una donna poi, le varie anime di Napoli: i suoi miti, i misteri, le bellezze, le contraddiz­ioni e gli eccessi. Sorrentino osserva la città per lo più dal mare, dove nasce come una sirena Parthenope, interpreta­ta dalla promettent­e Celeste Dalla Porta e da Stefania Sandrelli. Nel 1950 comincia la sua avventura e si protrae fino al 2023: incontra il primo amore,

Sandrino, il professore di antropolog­ia (Silvio Orlando) e personaggi eccentrici come Flora Malva (Isabella Ferrari), Greta Cool (Luisa Ranieri) e lo scrittore depresso John Cheever (Gary Oldman). «Parthenope nasce dal desiderio di misurarsi con i misteri di una donna che coincidono con le varie anime di Napoli — spiega il regista — anime legate alla ricerca della libertà, all’assenza di giudizio, al desiderio, al dolore, agli amori mancati e alla solitudine, figlia della libertà. Il film racconta anche la capacità di una donna di essere spontanea, senza dover temere le conseguenz­e. Oggi sarebbero più pesanti di allora». Nel lungo viaggio della protagonis­ta, la giovinezza cede il passo all’età

adulta. «Non c’è malinconia o nostalgia nel film —continua — c’è sempliceme­nte lo scorrere del tempo. Durante la giovinezza si è spensierat­i, ci si abbandona, si ha a che fare con i sogni e i desideri. Da adulti subentra la fase etica. Si diventa responsabi­li, magari sen

za piacerci. Rimane un’unica possibilit­à: cercare di stupirsi ancora una volta». Sorrentino cerca di farlo ad ogni film. Cerca di sedurre, proprio come la giovane Parthenope, lui però lo fa attraverso immagini visionarie. «Un film di Paolo lo riconosci subito, anche da una sola inquadratu­ra — interviene Gary Oldman —: è uno dei migliori registi viventi. I suoi lavori sono sempre sorprenden­ti, ricchi di bellezza, humour, poesia, personaggi straordina­ri e difettosi». Proprio come l’autore che interpreta, Cheever: «Ho abusato anche io di alcol e attraversa­to momenti difficili di autodistru­zione confessa l’attore premio Oscar -. Non ho dovuto documentar­mi per interpreta­re John. Ho agito d’istinto». La giovane Dalla Porta, che esordisce con Sorrentino, ha invece seguito il vento della libertà: «Spirito che coincide con quello di Parthenope: piuttosto di rinunciare all’indipenden­za, sbaglia e rimane sola».

 ?? ?? “Parthenope” è stato girato tra Napoli e Capri, con una cast internazio­nale. Nella foto, la giovane Parthenope, Celeste Dalla Porta
“Parthenope” è stato girato tra Napoli e Capri, con una cast internazio­nale. Nella foto, la giovane Parthenope, Celeste Dalla Porta
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EPA Red carpet Celeste Dalla Porta, Paolo Sorrentino e Stefania Sandrelli

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