La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Istanbul, il delitto nella chiesa italiana E l’Isis rivendica
Assassinato un turco di 52 anni In poche ore presi i due killer Poi il comunicato dello Stato Islamico
Sarebbe facile per me scrivere “Free Palestine”. Ma io non riesco a schierarmi come fanno molti da comode poltrone
Vasco Rossi Il cantante in un post su Facebook a proposito del conflitto in Medioriente
Funzionari turchi hanno parlato di un attacco mirato contro una persona, una sorta di regolamento di conti, e non di un attentato di matrice religiosa. Ma di fronte al blitz compiuto ieri da due uomini durante la messa, nella chiesa italiana di Santa Maria Draperis a Sariyer, quartiere di Istanbul - il presidente Recep Erdogan ha parlato di «attentato» e ha assicurato «un’inchiesta ad ampio raggio». Garantendo di fare tutto il possibile per trovare i killer. In effetti, due persone sono state ammanettate nel giro di poche ore. In un video si notano i due aggressori, a volto coperto, entrare in chiesa dietro a un uomo - un turco 52enne - per poi colpirlo e ucciderlo. L’unica vittima dell’attacco (il governatore di Istanbul ha confermato che non ci sono stati feriti) è una persona che spesso trovava protezione nella chiesa a causa di problemi economici, un senza fissa dimora: «Era un individuo mentalmente disabile che non aveva alcun legame con la politica o con le organizzazioni criminali», ha spiegato il nipote dell’uomo.
Conferme La chiesa è gestita dai frati francescani. Alla funzione stavano partecipando una quarantina di persone (al momento dell’agguato anche il console polacco con le sue bambine): e subito, quando si è diffusa la notizia dell’omicidio, il primo pensiero è andato al terrorismo fondamentalista. Poi le parole dei funzionari locali, che hanno escluso l’attacco contro la chiesa cattolica. E invece, in serata, attraverso il suo organo di propaganda “Amaq”, lo Stato Islamico ha rivendicato l’omicidio: «Due combattenti hanno attaccato una chiesa cristiana mentre gli infedeli svolgevano i propri riti». Gli arrestati risulterebbero in effetti membri Isis: si tratterebbe quindi del primo attacco di questo gruppo in Turchia dal capodanno 2017. A parlare di «intolleranza religiosa» era stato intanto monsignor Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul: «Le motivazioni debbono essere ancora verificate, ma gli elementi che finora sembrano emergere lasciano ipotizzare un attacco di matrice religiosa». Secondo monsignor Palinuro, l’uomo «ha avuto il coraggio di protestare» per l’irruzione nella chiesa ed è stato colpito. Nel frattempo, fonti vicine alla comunità cristiana locale hanno avanzato «sospetti sugli ultranazionalisti», denunciando come «le notizie sull’attacco» siano «state già oscurate». La chiesa è frequentata dalla comunità cristiana europea, non solo italiana ma, nel quartiere, «il clima è ostile e noi crediamo abbia a che fare con la presenza di molti ultranazionalisti».