La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Il presidente chiama il gruppo per dare serenità e fiducia a Inzaghi
Uomini
d’area Alvaro Morata, 31 anni, e Lautaro Martinez, 26, sono i bomber di Atletico e Inter
ARBITRO
PANCHINA
1 Grbic, 31 Gomis,
3 Azpilicueta, 23 Reinildo,
8 Saul, 24 Pablo Barrios,
25 Riquelme 10 Correa,
30 El Jebari, 9 Memphis Depay
ALLENATORE: Simeone
BALLOTTAGGI: Molina-Saul 70-30%
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: Samuel Lino, Savic
INDISPONIBILI: Lemar, Gimenez
TV: Prime Video INTERNET: www.gazzetta.it
SOMMER 35 anni
1
BASTONI 24 anni95 6 2 6 0
CALHANOGLU 30 anni
20
THURAM 26 anni
9 5 1 7 1
PAVARD 27 anni
28
DUMFRIES 27 anni
2 4 0 4 0
MKHITARYAN 35 anni
22
LAUTARO 26 anni
10 6 0 7 2
DE VRIJ 32 anni
6
BARELLA 27 anni
23
DIMARCO 26 anni
32
INZAGHI 47 anni
AVAR
METEO
Sereno - Temperatura 13°
PANCHINA 77 Audero, 12 Di Gennaro 15 Acerbi, 31 Bisseck 36 Darmian, 17 Buchanan 14 Klaassen, 16 Frattesi, 21 Asllani 50 Stankovic, 49 Sarr, 7 Sanchez
ALLENATORE: Simone Inzaghi
BALLOTTAGGI: Dumfries-Darmian 60-40%
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: Lautaro, Mkhitaryan, Asllani, Frattesi
INDISPONIBILI: Arnautovic (30 giorni), Cuadrado (fuori lista) Carlos Augusto (20 giorni), Sensi (fuori lista) 5 0 7 0 6 0
ALLENATORE on c’è ma si sente. Come prima di Riad, quando con un messaggio decise di motivare la squadra verso la conquista della Supercoppa. Steven Zhang l’ha rifatto. Ha voluto incoraggiare i suoi: il suo invito è arrivato qui a Madrid, ai dirigenti, a Simone Inzaghi con il quale si è sentito al telefono e alla squadra, attraverso il contatto diretto con alcuni leader del gruppo. E’ arrivata, in definitiva, la spinta a prendersi la vetrina che spetta all’Inter, l’ingresso tra le prime otto d’Europa. Non è un passaggio scontato: il presidente sa che questa è una serata delicata. E così ha trasferito alcuni concetti: la tranquillità dei forti, ovvero la serenità che l’Inter deve avere per un lavoro che è stato svolto ottimamente. E dunque stasera non servirà far altro rispetto a quel che Lautaro e compagni
NSteven Zhang L’Inter ha passato il turno in 7 degli ultimi 8 precedenti in turni ad eliminazione diretta in Champions League dopo aver vinto la partita di andata. In Spagna però i nerazzurri non vincono dal 2004, con il 5-1 rifilato al Valencia
hanno già dimostrato di saper fare. E poi l’orgoglio per il percorso svolto fin qui, che deve essere la ragione per scendere in campo senza paura. E infine, la vicinanza in tutti gli aspetti della proprietà, che ha già promesso un premio di due milioni di euro in caso di approdo ai quarti di finale.
Nel G8 Tutto questo da Zhang, che ha deciso comunque di mantenere un profilo basso. Siamo dentro la tappa di un percorso che l’Inter immagina ancora lungo. Ora l’ostacolo si chiama Atletico. Ma in ballo non c’è solo una qualificazione ai quarti di finale. C’è la stabilità di un gruppo di lavoro dentro il G8 del calcio, il traguardo che Zhang si era prefissato quando ancora inseguiva il ritorno in Europa del club. L’Inter deve essere sempre tra le otto squadre che arrivano a giocarsi la Champions in primavera, questo è il pensiero del presidente, trasmesso al management nerazzurro. «Abbiamo buone fondamenta, lo abbiamo dimostrato anche qui in finale», disse Zhang la notte di Istanbul, mentre ancora provava a digerire la sconfitta contro il Manchester City. Una qualificazione stasera vale una conferma, pur dentro un gruppo che rispetto alla finale in Turchia è cambiato moltissimo. E una conferma – se lo scudetto non bastasse – che quelle scelte sono state giuste.
Con Barella Giusta come la retromarcia di Nicolò Barella, che ha deciso di chiedere pubblicamente scusa per la simulazione contro il Genoa. Zhang ha particolarmente apprezzato la decisione del centrocampista di parlare dopo la gara di Bologna. E nelle ultime ore si è voluto complimentare personalmente con il giocatore, facendogli arrivare la sua vicinanza. Quel gesto, nell’idea di Zhang, rispecchia perfettamente i valori del club. I valori del campo, invece, si vedranno stasera. Serve un pass per il G8. Anche per gustarsi un ritorno in Europa sempre più imminente: aprile è il mese giusto.
L’Inter ha delle buone basi, lo ha dimostrato anche qui nella finale persa con il City
1’56”