La Gazzetta dello Sport - Puglia
CONTATTO COL CHELSEA PER IL PRESTITO BIS ROM SUPERA COSÌ IL DISASTRO MONDIALE
Agli inglesi non interessa riavere la punta, i nerazzurri adesso cercano uno sconto per il prossimo anno E intanto Romelu a Milano vuole cancellare l’incubo Qatar
Tra il volere e il potere c’è spesso di mezzo un muro. Non qui. Non per Lukaku e l’Inter. O almeno: il muro non è il Chelsea. Quel Romelu che piange per il suo Belgio appena eliminato dalla Croazia del compagno Brozo e spacca la panchina dalla rabbia, è lo stesso che già al termine della serata da incubo di giovedì aveva in testa soltanto l’Inter. Perché nel rimettere in ordine le priorità, a volte bisogna avere anche il coraggio di mettere se stessi al centro di tutto. Il centro di gravità di Romelu Lukaku è l’Inter. E lo è nell’immediato, in una seconda parte di stagione che immagina dominante, a differenza di una prima che è stata certamente da dimenticare. Ma lo è anche in prospettiva, perché un ostacolo è venuto meno negli ultimi giorni sul fatto che il centravanti belga possa restare in nerazzurro anche oltre giugno.
Contatto È un’altalena, certo. Prima un accordo verbale, una stretta di mano tra Inter e Chelsea la scorsa estate sulla possibilità di un secondo anno di prestito, oltre quello attuale. Poi i dubbi, più da Londra che da Milano. Dubbi perché il club inglese a un certo punto aveva fatto filtrare la volontà di frenare, di valutare con calma, non escludendo neppure uno scenario, neanche quello di una permanenza. E invece questo è il racconto di un altro contatto, avvenuto tra Inter e Chelsea negli ultimi giorni. Un aggiornamento della situazione, come spesso si fa tra due club che gestiscono lo stesso giocatore, uno come proprietario del cartellino e l’altro perché ce l’ha in rosa. E qui l’Inter ha avuto la conferma che Lukaku a Londra non tornerà. I Blues non immaginano un futuro con Romelu in rosa, perché non hanno voglia di riaprire un capitolo che considerano già chiuso. Del resto, lo stesso giocatore è allineato su questo. Ha sempre pensato che il ritorno dell’estate scorsa non sarebbe stato momentaneo. E dunque no, non ci sono alternative.
No alternative Lukaku non considera altre vie che non siano quelle di una permanenza a Milano. E il Chelsea, allo stato attuale, con difficoltà riuscirebbe a trovare la possibilità di vendere Lukaku senza il rischio di una minusvalenza. Per farlo, dovrebbe intercettare un club che sborsi 70 milioni di euro: è quella la cifra a cui sarà iscritto a bilancio l’attaccante nel 2023. Ecco perché l’unica via resta quella di nuovo prestito. E qui l’Inter gioca su un terreno privilegiato. Perché sono le condizioni che preferisce, meglio ancora, le uniche praticabili per il club di Zhang. E stando a questo scenario, per la società nerazzurra c’è spazio anche per rinegoziare i termini. L’obiettivo è chiaro: abbassare i costi del prestito annuale, che per questa stagione erano fissati a otto milioni più quattro di bonus. Non semplice, certo. E ovviamente molto dipenderà da come sarà il... prossimo Lukaku, dal tipo di stagione che il numero 90 di Inzaghi metterà insieme da gennaio in avanti. Di certo, questi mesi da dimenticare, tra club e nazionale, potrebbero indirettamente giocare a favore dei nerazzurri: la richiesta di uno sconto per il belga ha solide basi, il passato recente può pesare nella trattativa.
Rivincita E qui entra in scena l’aspetto fisico. Ancor prima, quello legato alle motivazioni. Romelu si sente in debito con l’Inter. Sente di aver ricevuto più quel che ha dato. Ed è un peso che vuole scaricare a terra il prima possibile. Del programma di allenamento dei prossimi giorni parliamo nel pezzo a fianco. Lukaku ancora ieri era in Qatar. Ha scelto di continuare a rilassarsi nello stesso resort che ha ospitato il ritiro del Belgio, sulla spiaggia, a pochi chilometri dall’Arabia Saudita. Il filo con l’Inter non si è mai interrotto, ma certo adesso è il momento di rinforzarlo. Con i gol e un contributo alla rimonta scudetto. Romelu ha in animo una voglia di rivincita enorme, l’eliminazione con il Belgio al Mondiale è solo una parte del tutto. L’altra parte, quella più consistente, quella che pesa di più, l’ha incamerata quando ha letto le critiche sul suo ritorno a Milano e su una operazione già bollata come fallimentare, senza che neppure sia arrivata la metà della stagione per dare un giudizio rotondo e completo. È questo il sentimento che lo muove, adesso. Riprendersi l’Inter, farsi una risata di fronte ai detrattori. Ma, ancor di più, ripagare chi ha fatto di tutto per riaverlo a Milano, assecondando le sue voglie di ritorno. I gol falliti contro la Croazia rappresentano già il passato. Nella testa c’è già Inter-Napoli: 4 gennaio, un mese e un giorno, è l’appuntamento che move il sole e l’altre stelle.