La Gazzetta dello Sport - Puglia

FA CIFRA TONDA CON L’AUSTRALIA L’OCCASIONE DI FESTEGGIAR­E

Nell’ottavo oggi Leo tocca un altro traguardo. Però non si distrae dall’obiettivo: vincere il Mondiale

- Di Filippo Maria Ricci ⏻ TEMPO DI LETTURA

SSabato 16 ottobre 2004: un tipetto di 17 anni di cui nella cantera del Barça si parla benissimo entra all’82’ di un derby con l’Espanyol in sostituzio­ne di Deco. Ha il numero 30 sulla schiena, i capelli che gli toccano le spalle e occhi solo per il pallone. Si chiama Lionel Messi, in casa lo chiamano Leo e così sarà per tutti. Frank Rijkaard è il primo regista di questa serie travolgent­e e infinita della quale stasera a Doha, in un altro sabato autunnale, si gira l’ennesimo episodio. Quello dedicato alle 1000 partite di Leo Messi. Una serie che nel corso di questi

18 anni ha continuato ad ammassare spettatori in ogni angolo del pianeta, lottando per l’audience globale contro la produzione nemica, quella dedicata a Cristiano Ronaldo. Una serie quella del portoghese che è partita ancora prima e che ultimament­e sta ricorrendo a colpi di scena sempre più teatrali e drammatici per non cedere al passo del tempo.

Club di eletti Guidando l’Argentina contro l’Australia nel secondo ottavo di finale di questo Mondiale incredibil­mente globale come Leo, Messi entrerà nel selezionat­o club dei giocatori arrivati in quarta cifra nelle loro carriere. Tra gli altri ci sono tanti portieri, citiamo il nostro Gigi Buffon, Peter Shilton, il recordman Rogerio Ceni, Pat Jennings, Seaman, Iker Casillas, e colleghi di campo di grande nome: Paolo Maldini, Raul, Roberto Carlos, Frank Lampard, Xavi, Ryan Giggs, l’unico connaziona­le presente nel gruppo, Javier Zanetti a quota 1114. E naturalmen­te il suo grande specchio portoghese, Cristiano Ronaldo, che ieri è arrivato a quota 1143. Messi tocca quota mille avendo indossato solo 3 maglie: quella del Barcellona (778 partite), della nazionale (168 e saranno 169 oggi) e del Paris Saint Germain (53). I gol sinora sono 788, un numero assurdo, divisi fra 672 in Catalogna, 23 in Francia e 93 con l’Argentina.

Davanti a Diego Per Leo è un giorno speciale. E dopo aver superato Diego Maradona nel numero di partite al Mondiale: l’uscita mano nella mano con l’infermiera con la coda e la successiva squalifica per doping a Usa 1994 hanno chiuso la carriera “mondialist­a” di Maradona a 21 partite. Messi oggi arriva a 23. Raggiunge Paolo Maldini e vede Klose (24) e il primatista Lothar Matthäus. Se l’Argentina arriverà in semifinale Leo giocando la finale o la finalina di consolazio­ne avrà la possibilit­à di superare il tedesco, ex Inter.

Il paragone Diego e Leo. Una rincorsa continua, una serie dentro la serie fatta di sentimenti e risentimen­ti, paragoni inevitabil­i ma a volte cattivi e spesso improponib­ili, incroci sfortunati, il Mondiale del 2010 con Maradona c.t. e Messi giocatore, il popolo adepto alla chiesa maradonian­a che non riusciva ad affezionar­si alla sua Pulce, il Mondiale del 1986 come momento di gloria inarrivabi­le, la finale persa nel 2014 come simbolo di quella distanza incolmabil­e. Un altro Lionel, Scaloni, è riuscito a far finalmente avvicinare Messi agli argentini, e ora spera di arrivare con lui sul tetto del mondo dopo aver conquistat­o la Coppa America dopo 28 anni di attesa, al Maracaná e dopo la morte di Maradona.

Altro record Se Lionel arriva in semifinale supererà Matthäus come il giocatore con più partite in Coppa

Il saluto del Pupi «Per me ciò che sta facendo Leo è motivo di orgoglio – ha detto Javier Zanetti ieri al giornale argentino Olé –. Io sono arrivato a 1114 partite e sinceramen­te mi sono reso conto solo dopo ciò che significa questa cifra, e delle migliaia di chilometri che ho corso. Immagino la felicità di Leo, anche

● I precedenti ArgentinaA­ustralia sono 7, un solo ko (4-1) dei sudamerica­ni il 147-1988 a Sydney nel torneo del Bicentenar­io. Ma è famoso il playoff mondiale del 1993: 1-1 a Sydney e 1-0 nel ritorno a Buenos Aires con gol di Batistuta e fra i Socceroos in campo il c.t. di oggi Arnold se sono certo che starà pensando alla partita e all’obiettivo da raggiunger­e più che al traguardo personale». Sicuro, perché questo ottavo di finale sulla carta è la partita giusta per festeggiar­e e l’ostacolo più basso che poteva capitare all’Argentina alla ricerca del suo terzo Mondiale. Che sarebbe il primo per Leo in quella che lui stesso riconosce essere la sua last dance: «Questa sarà la mia ultima Coppa del Mondo», ha detto Messi in apertura di competizio­ne: un motivo in più per continuare a girare su questo set di Doha puntate memorabili della sua interminab­ile serie.

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«Australia, serve il miracolo ma a Sydney sarà una festa»

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