La Gazzetta dello Sport - Puglia

E WEAH JR OLANDA-USA PASSA ANCHE DAI LORO PIEDI

GAKPO

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Figli di un’Africa che non hanno conosciuto. Figli d’arte, anche se per uno si parla di un Picasso e per l’altro di un pittore di strada. Sono i baby boom che proveranno a infiammare l’ottavo di finale tra Stati Uniti e Olanda. Timothy Weah, classe 2000, un cognome che pesa, ma adesso un pochino meno. Cody Gakpo, classe 2011, un avvenire da predestina­to che adesso si sta confermand­o. I figli d’Africa e d’arte che hanno trovato la loro strada.

Passaporti e polemiche Timothy Weah almeno in una cosa è riuscito dove non è arrivato il grande papà George, l’unico figlio d’Africa Pallone d’Oro, conquistat­o quando faceva gol da favola e vinceva coppe nel Milan. Adesso è presidente di una Liberia che non ha mai avuto una nazionale capace di farlo partecipar­e a un Mondiale, talmente debole che George non ha mai voluto impegnarsi. Timothy è nato a New York, ha girato il mondo con papà, possiede ben quattro passaporti. Da piccolo ha fatto anche dei provini con il Chelsea e con il Milan. Non perde l’occasione per dire: «Sento il Milan come parte della mia famiglia, chissà che giorno possa tornare per giocarci. E’ la mia ambizione». Intanto si fa

OLANDA

ALLENATORE

PANCHINA 1 Passwer, 13 Bijlow, 2 Timber, 6 De Vrij, 16 Malacia, 20 Koopmeiner­s, 26 Frimpong, 11 Berghuis, 24 Taylor, 25 Simons, 9 L. De Jong, 12 Lang, 19 Weghorst, 11 Bergwijn, 18 Janssen

ALLENATORE Van Gaal

SQUALIFICA­TI nessuno

DIFFIDATI De Ligt, Akè

INDISPONIB­ILI nessuno

PANCHINA 12 Horvath, 25 Johnson, 7 Reyna, 18 Moore, 9 Ferreira, 14 De La Torre, 23 Perri-Acosta, 15 Long, 16 Morris, 17 Roldan, 3 Zimmerman, 11 Aaronson, 19 Wright, 22 Yedlin, 26 Scally

ALLENATORE Berhalter

SQUALIFICA­TI nessuno

DIFFIDATI Adams

INDISPONIB­ILI nessuno

ARBITRO Sampaio (Bra) ASSISTENTI Boschilia-Pires (Bra) IV UOMO Matonte (Uru) VAR Gallo (Col) AVAR Soto (Ven) TV Rai 1 INTERNET gazzetta.it

● I tesori dell’Olanda non stanno solo nella qualità da centrocamp­o in su. Nathan Aké (foto GETTY), è arrivato in Inghilterr­a a 16 anni. E’ stato convocato in oranje per la prima volta nel 2017. A 27 anni, dopo due stagioni nel City, ha scalato le gerarchie della difesa. In questo Mondiale ha giocato il 100 per 100 dei minuti, senza deludere. apprezzare nel Lilla, con cui ha vinto la Ligue 1, lasciandos­i alle spalle il multistell­are Psg. Ha contributo con 3 gol e 5 assist. Intanto ha scelto gli Stati Uniti come nazionale, fin da quando aveva quindici anni, e al debutto Mondiale ha fatto centro, per la gioia di papà, che in tribuna aveva la lacrime agli occhi e che poi ha postato un grande cuore su Instagram. Sì, perché George Weah non si voleva perdere Timothy al Mondiale: ha informato il Senato della Liberia che si sarebbe preso dieci giorni liberi per seguire e tifare per il figlio. Dieci giorni lontano dalla sedia e dalle decisioni di presidente di un Paese afflitto dalla crisi economica sono tanti, difatti in Liberia ci sono state parecchie polemiche.

Obiettivi Ma a un cuor di papà non si comanda. E, insomma, per il momento ne è valsa la pena. Timothy è uno dei baby gioielli al centro dell’attenzione mediatica e sembra sia arrivato il momento per affrancars­i dall’ombra del padre, dal quale ha ereditato un bel po’ di talento e di personalit­à. Dice: «Sono ambizioso di natura e ogni stagione l’affronto con l’idea di fare qualcosa di grande. Per mentalità penso soltanto a vincere, ad arrivare primo. Il mio cognome? Non mi pesa. Io punto a diventare uno dei più forti attaccanti del mondo». La strada è ancora lunga, ma in Qatar sembra almeno che la direzione sia giusta.

Le cose possono impazzire, allo stato attuale giocherò ancora al PSV dopo l’inverno

Cody Gakpo

Baby da record Cody Gakpo è il figlio di un’arte minore. Anche suo padre Jhonny è stato un grande goleador, nazionale del Togo, ma con i club non è mai andato oltre la categorie semi profession­iste. Sua mamma Ank, invece, è stata nazionale olandese di rugby, insomma Cody e i suoi fratelli hanno respirato sport fin da bambini. Il suo enorme talento ha fatto il resto. E’ la stella di un Psv che pensava già di fare l’affare quest’estate, cedendolo al Manchester United. Poi le cose si sono complicate e le altre squadre interessat­e non convinceva­no Cody. Forse

Olanda

Sento il Milan come parte della famiglia, chissà che giorno possa tornare per giocarci

Timothy Weah

Stati Uniti

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