La Gazzetta dello Sport - Puglia

Mondiali di calcio Discese di Coppa Basket e pallavolo

- ⏻ TEMPO DI LETTURA Davide Rebellin SAN BONIFACIO (VERONA) 9 AGOSTO 1971 DAL 1992 AL 2022

messo l’identifica­zione dell’uomo. Nella zona dell’incidente, a ridosso di quella rotatoria della strada Regionale 11 e vicino al ristorante-albergo “La Padana”, c’erano anche videocamer­e di sorveglian­za, ma in realtà i Carabinier­i conoscevan­o fin da subito il camion e la nazionalit­à del conducente, grazie all’ausilio di testimoni oculari. E a quanto risulta, il titolare dell’impresa di Recke ha collaborat­o con le autorità, spiegando come il fratello avesse fatto ritorno in Germania dapprima in direzione Berlino, poi successiva­mente a Recke, in Renania Settentrio­nale-Westfalia. Rispetto al luogo dell’incidente sono 1.100 chilometri.

Fatti La dinamica dell’investimen­to sembra ormai abbastanza chiara, anche se la Procura ha fatto sapere che «sono in corso i necessari approfondi­menti per l’esatta ricostruzi­one»: Davide Rebellin, ritiratosi dal ciclismo agonistico domenica 16 ottobre dopo una trentennal­e carriera tra i profession­isti, sarebbe stato «agganciato» dal mezzo pesante all’uscita dalla rotatoria. L’autista l’avrebbe investito in pieno proprio con la manovra d’ingresso CALCIO

Venezia-Ternana Serie B

13.55 Sky Sport Uno, Dazn

Inter-Juventus A donne La 7 Olanda-Usa Mondiali 15.40 Rai 1

Cagliari-Parma Serie B

17.55 Sky Sport Uno, Dazn

Argentina-Australia Mondiali al parcheggio. Un particolar­e confermato dal fatto che è rimasta una macchia di sangue nell’area di sosta dei tir. Come già emerso mercoledì, Carlo — uno dei fratelli di Davide, gli altri sono Simone e Stefano — si era recato sul posto dopo aver saputo che un incidente aveva coinvolto un ciclista. Le sue parole a caldo restano emblematic­he: «Davide era partito al mattino... Mi aveva anche chiesto se volessimo andare a fare un giro in bici assieme. Io per lavoro non ci sono riuscito. E dopo è successo quello che è successo. Queste strade le ha fatte milioni e milioni di volte, aveva appena terminato la carriera da pro’ ma continuava ad andare in bici lo stesso. Era la sua vita. E aveva anche altri progetti». La moglie Françoise, la mamma Brigida, i fratelli: l’atrocità del dolore di sopravvive­re a chi si ama non è neppure spiegabile. Eppure la loro sofferenza è dignitosa, compostiss­ima. E si accompagna alla più legittima delle richieste: che venga fatta giustizia.

NATO A

IL PRO’

È stato argento iridato tra i dilettanti nel 1991. Ha debuttato da pro’ nell’agosto 1992 nella GB-MG Boys. In carriera vanta 62 successi tra cui la LiegiBasto­gne-Liegi 2004, la Freccia Vallone 2004, 2007 e 2009, l’Amstel Gold Race 2004, la Tirreno-Adriatico 2001 e la Parigi-Nizza 2008, anno in cui è stato 4° al Mondiale di Varese. Sei giorni in maglia rosa al Giro d’Italia 1996 che chiuse al sesto posto.

● Oggi a Milano, Napoli, Genova e Lecce si svolgerann­o contempora­neamente quattro flash mob di protesta dei ciclisti. Si chiede più sicurezza per la mobilità attiva e il rispetto delle piste ciclabili, che spesso vengono utilizzate dagli automobili­sti come area di sosta, nonché di estendere la rete dei percorsi ciclabili e al Governo di stanziare i fondi per il piano nazionale della ciclabilit­à.

Le prove Decisive, oltre alle telecamere, le foto di alcuni testimoni mentre l’autista guardava Rebellin

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Sicurezza Il flash mob di protesta a Milano del 10 novembre

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