La Gazzetta dello Sport - Puglia
La Virtus dimezzata dura metà partita
Senza Shengelia, Teodosic e Ojeleye, a casa della Stella Rossa arriva il terzo ko di fila
a Virtus dimezzata comincia benissimo e finisce malissimo. La terza sconfitta consecutiva in Eurolga, dopo quelle ad Atene con il Panathinaikos e in casa con l’Efes Istanbul, arriva a Belgrado contro una Stella Rossa rilanciata con il cambio in panchina. Da quando il 65enne (con codino) Dusko Ivanovic ha sostituito il 38enne Vladimir Jovanovic, la squadra ha vinto quattro partite di fila rilanciandosi in una classifica molto corta in cui con una differenza di un paio di vittorie si passa dal 6° al 15° posto.
LAssenze La Virtus è dimezzata nelle forze e regge metà partita. Oltre a Toko Shengelia fermo per una distorsione a una caviglia, la squadra di Sergio Scariolo si presenta al “vecchio” Pionir di Belgrado senza Milos Teodosic squalificato per una giornata (in attesa dell’appello per un’eventuale riduzione della sospensione prevista di due partite) e Semi Ojeleye per un’influenza. Tre assenze pesanti, soprattutto in Eurolega, per affrontare una Stella Rossa sempre più lanciata. Infatti, dopo un ottimo primo quarto, Bologna nei due quarti centrali subisce 50 punti, e la partita finisce nelle mani della squadra dell’ex Stefan Markovic, dell’ex Bucks Luca Vildoza, dell’ex milanese Ben Bentil e dell’inaspettato Ognjen
Dobric che con 20 punti sfiora il proprio record in carriera di 21. «Potevamo fare molto meglio – ha detto Scariolo –. Sono stati buoni i primi 16-17 minuti, poi abbiamo avuto troppe distrazioni, perso la concentrazione già nella fine del secondo quarto. Poi abbiamo buttato troppi palloni e concesso troppo in area. La nostra difesa non è stata all’altezza. Andiamo avanti e cerchiamo di recuperare giocatori. Per competere ad alto livello su campi come questo serve un livello speciale di maturità, che stasera non abbiamo avuto».
Canestro acrobatico di Isaia Cordinier, 26 anni, guardia francese della Virtus, contro Stefan Markovic, 34, play serbo campione d’Italia con Bologna nel 2021
Nel primo quarto la Virtus attacca con fluidità e difende. Trova tanti punti dalla lunetta dove guadagna 9 tiri in un quarto. «I tanti tiri liberi sono arrivati perché abbiamo attaccato l’area con decisione». Al contrario la Stella Rossa chiude con solo 3 liberi tentati ma con ottime percentuali al tiro: oltre il 68% da 2 e il 43,5 da tre.
La resa Dopo aver raggiunto anche un +10 di vantaggio e chiuso il primo quarto con 23 punti realizzati, la produzione offensiva della Virtus scende a 18 nel secondo, 14 nel terzo e solo nel finale, con 8 di fila di Nico Mannion, la media si rialza a 19 chiudendo così con un passivo di 9 punti dopo essere scivolata anche a -17. Viste le assenze Scariolo ripesca sia Marco Belinelli sia Mannion dalla panchina in cui solitamente restano in Eurolega. Ha buone risposte sotto canestro con Mam Jaiteh (15 punti e 9 rimbalzi) e Jordan Mickey nella prima parte, mentre soffre sul perimetro dove Iffe Lundberg non trova spazi contro la difesa serba e Isaia Cordinier non entra in partita frenato da troppi falli e palle perse. Alessandro Pajola ci prova anche in attacco ma perde 4 palloni. Senza la luce di Teodosic, nei momenti difficili, soprattutto in Eurolega la Virtus soffre.
In volo contro l’ex