La Gazzetta dello Sport - Puglia
Sabato gioca e saluta «È stato il mio sogno Tomori, ora tocca a te»
abato sera sarà al suo posto, in campo, al centro della difesa del Milan per l’ultima volta. San Siro tornerà a tifare per l’occasione e lo farà ovviamente anche per lui: impossibile salutare Kjaer in silenzio, Simon merita il giusto tributo e i tifosi gli renderanno omaggio. La presenza con la Salernitana, per il danese, sarà la numero 121 nonché l’ultima in rossonero: Kjaer — contratto in scadenza a fine stagione che non verrà rinnovato — ieri ha ufficializzato l’addio attraverso i canali social del Milan, con una bella intervista: «È stato un sogno, è il momento giusto per salutare».
SPilastro «Sono venuto in Italia quando avevo 19 anni al Palermo — racconta Kjaer — e ho subito detto al mio procuratore: “Voglio andare al Milan”. C’è voluto un po’ di tempo, però alla fine ce l’ho fatta... Questa è la mia società, il mio luogo e sarà sempre così. Quando sono arrivato, il Milan viveva un periodo difficile che durava da tanti anni. Paolo Maldini e Ricky Massara (ai tempi d.t. e d.s. rossoneri, ndr) mi hanno portato qua per dare un impatto soprattutto ai giovani e far crescere il gruppo: penso di aver fatto il mio lavoro...». Già, Kjaer e Ibra, nel 2020, sono diventati i due pilastri sui quali Pioli ha costruito il Milan che sarebbe arrivato fino allo scudetto del 2021-22. Kjaer quello scudetto lo ha festeggiato con una barba da vichingo, cresciuta durante quattro lunghissimi mesi trascorsi a guardare a causa del crac al ginocchio che lo aveva tenuto fuori dal dicembre del 2021: la barba sparì al rientro in campo, come da fioretto. «Se potessi cambiare una cosa nel mio percorso sicuramente direi l’infortunio, ma mi ha fatto crescere tantissimo». Il resto, ripete Kjaer, è stato semplicemente perfetto: «Il percorso col Milan è stato il sogno che avevo per la mia carriera. Avere la possibilità, a 32 anni, di andare al Pallone d’oro con la maglia del Milan...». Per la cronaca, si classificò 18 o .
Tomori, tocca a te «Il mio futuro l’ho diviso in tre parti — ha spiegato il danese —. Primo, essere disponibile per la mia ultima partita a San Siro e indossare ancora la maglia del Milan. Poi c’è un’avventura con la Danimarca all’Europeo, è sempre molto speciale. Poi dovrò trovare la squadra dove continuare a giocare. Ma la cosa più importante è questa settimana». Fermo per un problema alla coscia da metà aprile, Kjaer negli ultimi tempi ha lavorato con la Salernitana nel mirino: obiettivo centrato. Sabato, almeno per uno spezzone, farà coppia con uno tra Tomori, Gabbia, Kalulu e Thiaw. Ognuno di loro deve qualcosa a Simon, mentre Simon assicura: «Hanno tutti tantissima qualità. Tomori è forse quello con più esperienza, adesso deve fare il salto».
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