La Gazzetta dello Sport - Romana

Tecnico e dirigenti: vertice ad Appiano Skriniar, ci siamo

Entro il fine settimana chiusura col Psg Marotta: «Lo scudetto perso un monito»

- di Filippo Conticello e Davide Stoppini

Oggi i cancelli della Pinetina si riaprono per l’Inzaghi-Bis, anche se il grosso dei big arriverà scaglionat­o nei prossimi giorni, ma il centro sportivo è stato già la location ieri sera di una cena tutt’altro che banale: gli uomini mercato del club (l’a.d. Beppe Marotta, il d.s. Piero Ausilio e il vice Dario Baccin) assieme a Simone Inzaghi hanno mangiato assieme e la portata principale era il calciomerc­ato. A partire dalla cessione più attesa che si avvicina, tra normali tatticismi e grandi manovre diplomatic­he. Milan Skriniar saluterà l’Inter e i dubbi si sono ormai ridotti all’osso: non solo generalmen­te in questa sessione ma in questi prossimi giorni. Se si è ritardato è perché il Psg doveva trovare i nuovi equilibri interni tra il d.s. Henrique Antero e il consulente per le entrate, Luis Campos. Una volta risolti questi naturali problemi di comunicazi­one in uno staff nuovo, i parigini potranno dare l’ultimo morso all’obiettivo principale, il centralone slovacco. Per questo, i nerazzurri si aspettano il rilancio definitivo dalle parti dei 70 milioni già in questo weekend, al massimo all’inizio della prossima settimana. A quel punto, Marotta e Ausilio lavorerann­o in entrata non per uno, ma per due nuovi difensori: in primis Nikola Milenkovic in uscita dalla Fiorentina e già bloccato di fatto, mentre andrà imbastita dall’inizio una trattativa con il Torino per il brasiliano Bremer. Un altro difensore, più giovane e tormentato, ha invece lasciato Milano: il belga Zinho Vanheusden, reduce da mille infortuni e da una deludente stagione al Genoa, ripartirà in prestito dall’Olanda dall’Az Alkmaar. A tavola, poi, si è parlato parecchio pure del richiestis­simo Andrea Pinamonti: con l’Atalanta ballano 5 milioni ancora.

Asticella alta A dare una traccia sul mercato che è stato e sul mercato che sarà, ci ha pensato ieri l’a.d. Marotta in persona: «Il mercato finora è stato a tratti creativo e intuitivo e ci ha portati a costruire una squadra già altamente competitiv­a. Vogliamo ampliare la bacheca dei trofei, ma questo non si fa solo con i soldi, ma anche con cultura del lavoro e senso di appartenen­za». In fondo, nel suo intervento che ha aperto la stagione nerazzurra, lo stesso Marotta ha scelto di mettere pressione a tutto l’ambiente partendo dal ricordo dell’anno passato: «È stato dolce, visti i due trofei, ma anche amaro per il secondo posto in campionato. Questo deve essere di monito per il futuro e per il prossimo campionato». In più, l’urlo di battaglia in vista del raduno: «La più grande novità è il rinnovo del nostro allenatore: era fisiologic­o, ha dimostrato di essere all’altezza dei migliori. Ora l’asticella deve essere molto alta, perché bisogna avere il coraggio di vincere».

La nostra l’asticella deve essere molto alta, perché bisogna avere il coraggio di vincere

L’ultimo anno è stato dolce, visti i due trofei, ma anche amaro per il secondo posto in campionato

B. Marotta A.d. Inter

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GETTY Deus ex machina Beppe Marotta, 65 anni, dal 2018 a.d. dell’Inter per l’area sportiva, è il grande cerimonier­e del mercato nerazzurro. In 8 anni di Juve da direttore generale ha vinto 7 scudetti, 4 coppe e 3 Supercoppe italiane

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