La Gazzetta dello Sport - Romana
Mike l’uomo assist Come sono cresciuti “Handa” e Szczesny
Se guardiamo all’ultima stagione si può dire che Mike Maignan sia stato il portiere perfetto. Giocatore di movimento aggiunto al momento di avviare l’azione, sempre disponibile a ricevere il pallone tra i piedi e a restituirlo pulito a un compagno. Portiere reattivo tra i pali. I suoi momenti top sono stati due. Il primo l’assist per il gol di Leao a San Siro contro la Samp, in febbraio. Un lancio di 76 metri, studiato e calibrato con il destro. Un colpo da centrocampista di livello. Maignan però ha dimostrato di essere un top anche tra i pali. Per gusto personale scegliamo il riflesso pazzesco sul colpo di testa di Cabral, in MilanFiorentina 1-0 del 1° maggio, partita in cui è emersa una grande contraddizione. Pietro Terracciano è stato il portiere dell’ultima Serie A che ha fatto registrare il maggior numero in assoluto di passaggi riusciti, 1.076. È stato l’unico “numero uno” a sfondare quota mille. Terracciano è bravo con i piedi, eppure, in quel pomeriggio a Milano, proprio lui, con un rilancio fallimentare, ha regalato a Leao la palla del gol decisivo. La classica situazione in cui una manchevolezza oscura tutto il buono che c’è intorno. La Fiorentina ha preso Gollini dal Tottenham, non eccezionale al tocco, e Terracciano è annunciato come dodicesimo. Vogliamo sperare che non paghi il flop a Milano. Szczesny della Juve e Handanovic dell’Inter non sono nati per giocare con i piedi, ma si sono applicati e hanno raggiunto un discreto livello. Di Szczesny si ricordano gli svarioni di Porto in Champions o di Udine nel 2021 in campionato, ma le cifre sono con lui: 79,39% la sua percentuale di passaggi riusciti nella passata Serie A. Tra chi ha giocato almeno 30 partite di campionato soltanto Handanovic (83,3%) e Ospina del Napoli (81,09%) hanno fatto meglio. Tra Spalletti e Conte, allenatori dell’Inter prima di Inzaghi, Handanovic è cresciuto tantissimo come “passator cortese”. Consigli rappresenta un altro caso emblematico: negli anni il gioco del Sassuolo - ieri con De Zerbi, oggi con Dionisi lo ha cambiato, lo ha costretto a diventare una sorta di libero alle spalle della linea difensiva. Rui Patricio della Roma ha imparato a cavarsela. Sepe della Salernitana ha appreso l’arte all’Empoli 2014-15, con Sarri esigente in costruzione.