La Gazzetta dello Sport - Romana

Il pavé NIBALI ARENBERG PICCOLA ROUBAIX «GIUSTO FARLA AL TOUR POGACAR PUÒ SORPRENDER­E»

Oggi la tappa più dura sulle pietre. Qui, otto anni fa in giallo, lo Squalo stupì il mondo: «Ancora adesso riguardo le mie foto»

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«Sì, perché diluviava già al risveglio. Io vidi l’acqua che cadeva dalla finestra dell’albergo ed era come se me la sentissi addosso ancor prima di uscire».

▶ Qual era il suo stato d’animo? «Misto. Non avendo corso la Roubaix, non sapevo bene che cosa aspettarmi. Ma ero anche sereno perché vincere la seconda tappa, a Sheffield, dura, dopo un finale in cui tutti i migliori avevano attaccato ma io solo ero riuscito a fare la differenza, mi aveva dato quel qualcosa in più».

▶Ha affrontato il pavé da leader del Tour: che sensazione era?

«Bella, esaltante. E poi… utile. Nel senso che un po’ di rispetto in più nei miei confronti c’era quando si trattava di passare. Ricordo che in una situazione di corsa mi trovai vicino a Trentin e prima di superarlo urlai ‘Matteooooo­oo’… Nella riunione dell’Astana ci dicemmo che era fondamenta­le piazzare uomini nella fuga e noi ci riuscimmo con Westra. E in gara, dovevo avere vicino dei compagni  come fu il caso, oltre a Westra, di Fuglsang. Un piano riuscito: se hai due compagni al tuo fianco, è un’altra storia. Poi, contavo sulla mia abilità di guidare la bici».

▶ Chiuderà la carriera però senza avere mai corso la Roubaix: è un rimpianto?

«Quest’anno ci avevo pensato, ma non è stato possibile. Un piccolo rimpianto, sì. Ma non sempre si riesce a fare tutto».

▶In diversi ritengono che non sia il caso di inserire il pavé in un grande giro. Lei che ne pensa? «Quello della Roubaix è diverso dal Fiandre, che invece ho corso: è più sconnesso, irregolare, anche pericoloso. Ma io sono favorevole al fatto che ci sia. Altrimenti facciamo un grande giro solo per scalatori, o per cronoman. No, chi vince il Tour, il Giro, la Vuelta… deve essere completo».

Nibali sui favoriti di oggi

▶ Quel giorno, la sua faccia al traguardo è diventata una immagine iconica. Quando passò la linea, a che cosa pensava? «Che ero ‘morto’. Se non ricordo male la media finale della tappa si avvicinava ai 47 all’ora… Lo dissi pure a Michele Pallini (il massofisio­terapista che l’ha seguito in tutta la carriera, ndr) e lui mi rispose: ‘Aspetta, che gli altri sono più morti di te…’. E ridemmo. La percezione di avere fatto qualcosa di importante fu immediata. Ne ho conservate diverse di quelle foto, mi capita di riguardarl­e».

▶ In questo Tour ci sono i grandi uomini da classiche: Van Aert, Van der Poel, Sagan. Chi sarà il migliore sulle pietre?

«Van Aert, in maglia gialla, credo voglia e possa fare qualcosa di importante. A meno che non si debba sacrificar­e per Vingegaard o Roglic».

▶ Van der Poel? «Finora non l’ho visto molto e sarei portato a considerar­lo un po’ meno di Van Aert, ma forse si è un nascosto pensando proprio a questa tappa».

▶Sagan?

«Non è un mistero che siamo amici e mi sembra in forma. Spero e credo che sarà protagonis­ta».

▶Inv€c€, pensando alla lotta tra gli uomini di classifica: Pogacar può essere svantaggia­to contro il blocco della Jumbo-Visma? «Avere Trentin (out per Covid, ndr) gli avrebbe fatto comodo. Però, ho visto che a cronometro è andato meglio di Ganna: significa che è in condizione. E visto come è andato forte quest’anno al suo primo Fiandre, chissà che non possa sorprender­e tutti pure su quelle pietre».

Sagan mi sembra in forma Van Aert si dovrà sacrificar­e?

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 ?? ?? Vincenzo Nibali, qui con Lello Ferrara, ha lanciato su Twitch la “Squalo Tv”: ospiti Elia Viviani e Domenico Pozzovivo
Vincenzo Nibali, qui con Lello Ferrara, ha lanciato su Twitch la “Squalo Tv”: ospiti Elia Viviani e Domenico Pozzovivo

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