Coppi, Bartali e la borraccia: “la foto” fa 70

Wout Van Aert

Nelle ultime sei tappe del Tour, tra 2021 e 2022, ha fatto 3 secondi e 3 terzi. E 2° alla Roubaix 2022

Mathieu Van Der Poel

La maglia gialla è più lontana (38”) ma questo non lo frenerà. Il pavé lo esalta: 3° alla Roubaix ’21

Tadej Pogacar

Il Fiandre non l’aveva mai corso: 4° al debutto. Guai a sottovalutarlo: pure la Roubaix non l’ha fatta...

Sabato saranno otto anni. Otto anni da quando Vincenzo Nibali capì «che il Tour de France potevo vincerlo davvero. Sì, è stato quel giorno». Un giorno – 9 luglio 2014 – che in cinque parole si può tentare di riassumere così: Arenberg, pavé, pioggia, fango e… mostruoso. Mostruoso nel senso più antico del termine, che si riesce a recuperare dal latino “monstrum”, prodigio. Perché lo Squalo, già in maglia gialla, fu straordinario sulle pietre della Roubaix che quel giorno segnarono il Tour in maniera indelebile: Froome caduto e ritirato ancor prima di arrivarci, Contador a 2’34”, Vincenzo 3° (vinse Boom) e sempre più leader. Tranne un giorno, lo sarebbe rimasto fino a Parigi. Adesso la Boucle, che ieri ha benedetto il capolavoro di Wout Van Aert a Calais (vittoria per distacco in giallo), ripresenta lo stesso scenario; anche se il sole significherà polvere invece di pozzanghere. Nibali ha cominciato lunedì sera la nuova avventura su twitch della SqualoTv (primo ospite, Elia Viviani) con un boom di contatti, e del Tour – dalla base di Livigno dove prepara la 2a parte di stagione – è spettatore illustre e attento.

Nibali sulla presenza del pavé

▶ Nibali, se le diciamo Arenberg la prima parola che le viene in mente qual è?

«Pioggia».

▶Com€?  È il 6 luglio 1952, tappa del Tour da Bourg d’Oisans a Sestriere. In maglia gialla c’è Fausto Coppi. In fuga con lui, sul Telegraphe, c’è Gino Bartali, e il fotografo Carlo Martini li coglie nel gesto più famoso dello sport: chi passa a chi la borraccia? Con loro il belga Ockers (a destra) e lo spagnolo Ruiz (nascosto da Bartali)

Chi vince i grandi giri deve essere un corridore completo

⏻ TEMPO DI LETTURA 3’50”