La Gazzetta dello Sport - Romana
Omicidio Ciatti: 15 anni al ceceno «Pena minima, è una vergogna»
na sentenza che fa già discutere. Quando il giudice del tribunale di Girona, in Spagna, ha comunicato ieri l’entità della condanna a Rassoul Bissoultanov, già ritenuto colpevole della morte della morte di Niccolò Ciatti, ucciso fuori da una discoteca a Lloret de Mar con un calcio in pieno volto il 12 agosto 2017, il padre del 22enne giovane fiorentino è sbottato: «Il presidente del Tribunale ha inflitto la pena minima di 15 anni, è una vergogna, chiediamo giustizia vera». La Procura aveva chiesto 24 anni di reclusione e 9 di lidel
Ubertà vigilata per il ceceno con cittadinanza russa, i cui legali avevano chiesto di derubricare la morte di Ciatti a omicidio preterintenzionale e non a omicidio doloso, come sosteneva appunto la Procura. Allo stesso processo spagnolo l’amico di Bissoultanov, Movsar Magomadov, era stato assolto: per il pm sarebbe stato un semplice testimone di quanto avvenuto, non un complice del ceceno condannato.
Reazioni Papà Luigi, colmo di rabbia, ha proseguito: «Il giudice dovrebbe studiare la parola Giustizia. Giustificare una sentenza genere con la frase “per quanto possa sembrare duro ai parenti” è assurdo: credo che veramente dovrebbe cambiare lavoro. Ci troviamo di fronte persone che dovrebbero essere dalla nostra parte, invece sono al fianco degli assassini». L’avvocato della famiglia Ciatti, Agnese Usai, ha annunciato: «In tempi rapidissimi, valuteremo l’eventuale impugnazione della sentenza, atteso che i termini dell’impugnazione nell’ordinamento spagnolo sono brevissimi». Domani, intanto, riprenderà il processo italiano a Roma: in aula saranno sentiti gli amici di Niccolò e i carabinieri del Ros che hanno effettuato le indagini italiane sull’omicidio.
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