La Gazzetta dello Sport - Romana
LE TRE DOMANDE
Dopo la sconfitta nei quarti con Djokovic il c.t. Volandri e gli altri ex Lorenzi e Nargiso analizzano l’esplosione del 20enne azzurro
Lo straordinario torneo giocato a Wimbledon da Sinner, fermato solo da un formidabile Djokovic nei quarti, ha confermato le qualità di Jannik: il giovane talento azzurro, da marzo seguito da Vagnozzi, è ormai vicino ai big. Abbiamo chiesto a tre esperti di analizzarne il percorso attuale e gli obiettivi futuri. educare, ma conta di più tutto l’insieme: quando attaccare, come posizionarsi sotto rete e quale tipo di volée giocare. Io credo che Jannik abbia scelto Cahill soprattutto per migliorare in questo aspetto del suo gioco».
Già vicino ai top, punterà agli Slam
Paolo Lorenzi: «La partita con Djokovic è una svolta, ora sa che appartiene a quel livello e non mi stupirei se la prossima volta lo battesse. Le innovazioni tecniche e tattiche gli serviranno su tutte le superfici, nei prossimi anni non ritengo affatto improbabile una finale Slam tra lui e Berrettini».
Filippo Volandri: «Ormai Jannik è un giocatore competitivo su ogni superficie, diamogli tutto il tempo che gli serve per inserire nel suo bagaglio tecnico gli accorgimenti che possono renderlo ancora più forte. Ma è chiaro che nei prossimi anni sarà un punto di riferimento per il circuito e un giocatore in grado di vincere gli Slam».
Diego Nargiso: «Secondo me ci vorranno due anni perché completi la sua crescita tecnica, ma campioni come Federer, Djokovic e Nadal ci insegnano che non c’è un limite d’età per migliorarsi. Sono convinto che al termine del suo percorso Jannik sarà più forte di Alcaraz, che è già un giocatore completissimo ma con pochi margini di miglioramento».
I 5 tornei Jannik Sinner, 20 anni, altoatesino di Sesto Pusteria, ha vinto cinque tornei Atp:
Sofia 2020 sul cemento indoor; nel 2021 Melbourne e Washington sul cemento outdoor, Sofia e Anversa sul cemento indoor