La Gazzetta dello Sport - Romana
Già migliorato
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La posizione in classifica Da lunedì Jannik Sinner tornerà in top ten, al numero 10 in classifica, diventando il primo italiano del ranking davanti a Berrettini (15)
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I quarti di finale Slam Sinner è il più giovane giocatore italiano ad aver ha raggiunto 3 volte i quarti Slam: Roland Garros 2020, Australian Open 2022,
Wimbledon 2022
Le emozioni del giorno dopo, come sempre accade per la generazione 2.0, sono affidate a un post sui social: «Mi sono goduto la battaglia là fuori. Voglio portare queste esperienze con me e tornare al campo di allenamento per migliorare. Congratulazioni Novak e grazie a tutti per lo straordinario sostegno di queste ultime settimane». Firmato Jannik Sinner, uscito dal torneo di Wimbledon straordinariamente consolidato nelle convinzioni tecniche e consapevole di possedere un livello di gioco ormai vicinissimo a quello dei super top player, come hanno dimostrato i primi due set contro Djokovic nei quarti. La collaborazione con Simone Vagnozzi, recentemente rafforzata dall’affiancamento come super consulente di Darren Cahill, comincia a mostrare i suoi frutti: tre esperti analizzano per noi i cambiamenti tecnici e tattici e le prospettive del giovane prodigio di Sesto Pusteria.
Servizio più incisivo e conquista del campo Paolo Lorenzi (ex n.1 d’Italia): «Il progresso più appariscente è sicuramente nella capacità di tagliare il campo che prima non aveva. Adesso, quando l’avversario gioca più corto, lui è subito pronto a fare due passi in avanti e a piazzare un colpo definitivo. Sul servizio, il miglioramento più evidente è nella seconda palla, che adesso gioca più profonda e più veloce. Quanto alla risposta, credo sia già il miglior ribattitore del circuito dopo Djokovic».
Filippo Volandri (capitano di Davis): «Intanto Jannik ha dimostrato una volta di più la straordinaria capacità di apprendimento, come dimostra il rapido adattamento all’erba. Spinge sicuramente di più con il servizio, non ha paura di frequentare la rete, zona del campo che gli era pressoché sconosciuta all’inizio della carriera, e anche l’uso della palla corta sta diventando una variazione interessante».
Diego Nargiso (vincitore di Wimbledon juniores): «Il cambiamento più importante riguarda la transizione in avanti: si sta trasformando da giocatore orizzontale a verticale. A volte parte ancora da dietro, ma è subito pronto a guadagnare la riga di fondo e ad avanzare verso la rete quando riesce a prepararsi un buon attacco. Non sarà mai un grande battitore, ma sul servizio adesso è decisamente più continuo».
Il gioco a rete e le scelte tattiche
Paolo Lorenzi: «Il servizio, seppur migliorato, richiede una percentuale di prime ancora superiore, ma si tratta soprattutto di una questione fisica. Con il passare del tempo, in partita, Jannik tende a perdere lucidità per carenza di energie. E poi nel gioco a rete non possiede ancora i tempi giusti, quindi spesso sbaglia il momento dell’attacco: per questo commette ancora molti errori. Però è giusto che insista su questa strada».
Filippo Volandri: «Ovviamente Jannik può migliorare su tutti i fondamentali, ma io concentrerei l’attenzione sulle scelte. Non deve cioè lasciarsi prendere la mano dalle novità tecniche a discapito dei punti di forza, che restano la solidità e l’incisività dei colpi da fondo. Dunque, le soluzioni a rete e la palla corta devono diventare soluzioni aggiuntive in determinati frangenti della partita. Ma, in questo, Vagnozzi e Cahill rappresentano una garanzia».
Diego Nargiso: «Nel servizio può usare di più la soluzione al corpo e in risposta giocare anche colpi bloccati. La mano, per il gioco a rete, si può certamente
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