La Gazzetta dello Sport - Romana

«Sì, è l’opzione migliore Così si entra nel futuro»

- Ma. cec. Elisabetta Esposito

Sindaco e Ceo Anche per questo il feeling che si respira fra amministra­zione e club è forte. La nota congiunta parla di «grande soddisfazi­one per il clima di collaboraz­ione», ma con una chiosa chiara: «Comune e As Roma condividon­o il fatto che il nuovo stadio dovrà rappresent­are un volano per la riqualific­azione sostenibil­e e senza aggravi urbanistic­i del quartiere Pietralata e, più in generale, per lo sviluppo della capitale». Per questo, da Parigi, il sindaco Gualtieri dice: «Abbiamo lavorato con grande intensità sere il paradigma della periferia lontana dal centro sia geografica­mente che negli stili di vita. I tempi poco maturi, la miopia di una certa politica, i luoghi prescelti non totalmente idonei e la burocrazia invasiva, nel giro di trentacinq­ue anni hanno tarpato le ali a tre presidenti, fino all’accantonam­ento del progetto di Tor di Valle deciso dai Friedkin nel febbraio 2021, dopo averlo ereditato dalla precedente gestione pagandolo circa 16 milioni.

Amendola, contento della scelta di Pietralata per lo stadio?

«Certo! All’Olimpico sono affezionat­issimo ma se vogliamo crescere e dare a Mourinho una società e una squadra da Mourinho bisogna incassare. Pietralata poi è un quartiere molto popolare e pasolinian­o... Mi piace. E poi ci si avvicina a quella fetta di popolo gialloross­o di Roma est-sud che è un po’ il cuore del tifo:

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e grande riservatez­za, la nostra politica è stata “prima i fatti, poi gli annunci”. Ora aspettiamo che la Roma presenti il suo progetto, che noi valuteremo. Abbiamo verificato con attenzione l’inesistenz­a di contrindic­azioni o problemi che impediscan­o la realizzazi­one di uno stadio a Pietralata, perciò è possibile procedere sulla base della legge Stadi. Siamo contenti di aver lavorato molto bene in questi mesi. Con la società gli scambi sono continui. Ora spetta a loro presentare un progetto, noi siamo un interlocut­ore per esaminare tutti gli aspetti legali, ma per il resto questo è un investimen­to della società». Gualtieri ha poi specificat­o che «il profilo e il perimetro sarà Il futuro che è cominciato ieri, però, ha le radici ben salde nel passato, se si pensa che il 17 gennaio 1987 il presidente Viola, presentand­o il progetto di stadio alla Magliana, disse sincero: «È un atto d’amore per Roma». I Friedkin, forse, potrebbero dire lo stesso.

⏻ TEMPO DI LETTURA 1’18” quella zona se lo merita».

Senza pista d’atletica la partita si vedrà meglio. «E non sarà male per niente. Per me l’Olimpico è casa e ci andrò in pellegrina­ggio due volte al mese, però abbiamo bisogno di uno stadio da calcio vero. Pensate cosa potranno fare i tifosi, gli avversari è meglio che non si presentino proprio… Confido nella sobrietà dei Friedkin, il progetto di Pallotta mi sembrava molto kitsch. Ora mi aspetto uno stadio moderno e proiettato nel futuro, coinvolgen­te, adatto alle famiglie e ai disabili. I Friedkin sono seri…».

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Quindi spera anche nel futuro sportivo?

«Io mi metto nelle mani dell’allenatore, perché credo che dopo Capello finalmente abbiamo un tecnico in grado di vincere in questa città. Aspetto la chiusura del mercato fregandome­ne di quel che succede, voglio vedere la formazione della Roma quando chiude il mercato. E qualunque essa sia saremo lì, ora all’Olimpico o a Pietralata nel 2026, tanto sempre con la moto vado…».

⏻ TEMPO DI LETTURA 1’10”

Infrastrut­ture L’area è già servita da metropolit­ana, ferrovia e viabilità utile al trasporto pubblico e privato

Il profilo e il perimetro del progetto saranno quelli di uno stadio, non di altre tipologie di edificazio­ni

quello di uno stadio, non di altre tipologie di edificazio­ne. Come abbiamo spiegato ufficialme­nte, si tratta di `un volano per la riqualific­azione sostenibil­e senza aggravi urbanistic­i». Dall’Olimpico è lo stesso ceo Pietro Berardi a commentare così: «Voglio ringraziar­e il sindaco e il suo staff. Adesso la palla è sul campo della Roma per dimostrare che le aspettativ­e che abbiamo generato serviranno per lo stadio. La possibilit­à di farlo entro il 2026 c’è, dovremmo lavorare molto ma per ora tutto è andato bene. Ci sono varie fasi amministra­tive prima della presentazi­one del progetto definitivo: le rilevazion­i archeologi­che, ambientali, di mobilità. Abbiamo fatto tutte le fasi che portano a quella finale. Per un disegno definitivo del progetto è presto, ci sarà nelle prossime settimane, ma il comunicato congiunto, dimostra forte volontà da entrambe le parti di farlo». E poi il graffio conclusivo: alla luce del milione di tifosi che la Roma ha portato sugli spalti nell’ultima stagione, l’impianto non sarà più da 47.000 posti, ma più grande. «Il nuovo stadio non avrà una capienza inferiore all’Olimpico», afferma soddisfatt­o Berardi. Il lungo viaggio è cominciato.

Per un disegno definitivo del progetto è presto, ma avverrà nelle prossime settimane

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