La Gazzetta dello Sport - Romana
Furlani: alto e lungo, una doppietta che sa di futuro
I due ori del 17enne reatino: «Sono ancora da costruire, non vorrei scegliere una specialità»
l mondo ne parla: uno così non s’è mai visto. Mattia Furlani, agli Europei under 18 di Gerusalemme, con la leggerezza dei suoi 17 anni, dopo il lungo (un prorompente 8.04), si prende anche l’alto (un 2.15 dopo due nulli a 2.13). E firma una doppietta sensazionale.
I▶ Mattia, che emozioni vive? «Travolgenti, uniche, figlie di risultati ottenuti col tifo contagioso della squadra italiana».
▶ Quale oro la soddisfa di più? «Hanno lo stesso peso. Se proprio devo indicarne uno, considerando il percorso compiuto, dico quello dell’alto».
▶Ma la misura del lungo, figlia di una tecnica solo abbozzata, apre a grandi prospettive.
«Non mi sono ancora specializzato, seguo una preparazione generale ed è questa che mi permette di fare questi risultati».
▶ Prima o poi dovrà scegliere? «Proverò a portare avanti entrambe le specialità, forse un giorno dovrò decidere, ma tutto con molta calma».
▶Ai Mondiali juniores dell’1-6 agosto a Calì, in Colombia, si farà ancora in due?
«Sì, è il prossimo obiettivo: prima il lungo, poi l’alto. A fine stagione vorrei partecipare a qualche meeting internazionale».
▶ Quanto si allena?
«Quattro o 5 volte alla settimana, con una seduta di tecnica e una in palestra. Dati i trascorsi dei miei in atletica, seguo un normale processo evolutivo sin da cadetto: sono tutto da costruire».
▶Mamma e papà, nel seguirla, come si dividono i compiti? «Mamma si occupa della preparazione generale, papà di quella specifica. Mi alleno con i velocisti, Dario Sanfilippo ed Edoardo Spadoni, miei coetanei. Sono indispensabili».
▶ Quanta Rieti c’è in lei? «Tanta, la città respira atletica a pieni polmoni: viviamo nella frazione di Maglianello Basso, a 10’ d’auto dal campo Guidobaldi, una seconda casa. Da domani (oggi, ndr) a domenica ospita i Tricolori juniores: non potrò non essere in tribuna».
▶Co⏻a rappresenta per lei Andrew Howe, altro reatino, del quale ha migliorato il record italiano allievi del lungo di 43 cm? «Si allena sulla mia pista, è un riferimento, un idolo. Come mia sorella Erika, 1.94 in alto e Gimbo Tamberi, al quale mi lega anche l’amore per il basket. L’ho sfidato più volte, credo mi temi... Mi rifaccio tifando per Steph Curry».
▶ Come vanno gli studi?
«Ho finito il terzo anno dell’Euroscuola privata di Rieti, a indirizzo linguistico, a distanza. Ci tengo, ma forse presto metterò l’atletica in primo piano».
▶ Cosa si regalerà per i due ori? «Un altro paio di sneakers, ne ho a decine. Appena ho due euro li spendo in quelle. E facendo una scorpacciata di atletica in tv: di Eugene non perderò nulla».
▶ Sarà felice la sua fidanzata... «Fa atletica anche lei, capisce».
▶L’Italia, a Gerusalemme terza nel medagliere, ha un futuro? «Abbiamo conquistato undici medaglie, con in chiusura un terzo oro, quello della staffetta maschile. Con una squadra così il domani azzurri è garantito».
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