La Gazzetta dello Sport - Romana
IN ATTESA E CONTESO LA STELLINA STUZZICA INZAGHI
L’azzurro sacrificabile per gli equilibri futuri e l’ecuadoriano del Leverkusen è nel mirino Gvardiol il sogno, ma il prezzo è già alle stelle
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Le presenze al Mondiale per Piero Hincapié, difensore dell’Ecuador in forza al Bayer Leverkusen: in totale con la maglia della sua nazionale vanta 24 partite e un gol realizzato
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Le partite in Bundesliga per il difensore ecuadoriano, con due reti. In totale col Leverkusen ha giocato 51 partite e realizzato 3 reti
C’è una difesa che ribolle, un reparto pressoché intero in subbuglio per ciò che è stato ieri e ciò che sarà oggi, domani, dopodomani. I palloni raccolti dentro alla porta interista quest’anno sono decisamente troppi, 22 solo in A: è stata la zavorra che ha impedito alla squadra di Inzaghi di librarsi in volo verso posizioni migliori. Correggere queste imperfezioni è la sfida di Simone per la seconda parte di stagione, a partire dalla mini-tournée di Malta iniziata formalmente ieri. Ma i movimenti che si intravedono intorno alla difesa prescindono, quasi, dall’enormità di gol presi in questa stagione: guardano più in là, servono a ridisegnare un reparto fluido, in trasformazione. E lì, giusto davanti a Onana, potrebbe presto rendersi necessaria un’aggiunta di qualità, preferibilmente di piede mancino. Il preferito di casa Inter con queste caratteristiche, dopo diretta osservazione in Qatar, è quasi scontato perché il 20enne croato Josko Gvardiol del Lipsia lo vogliono tutti, ma proprio tutti. L’asta è già partita tra le cancellerie europee e il prezzo sarebbe già fuori portata, anche per questo i nerazzurri hanno già spostato l’obiettivo un filo più in basso. È infatti emersa subito un’alternativa di sicuro talento, ma di prezzo più abbordabile: Piero Hincapié, ecuadoriano del Leverkusen, mancino in ascesa verticale. Anche lui con molte pretendenti e ammirato dal d.s. Piero Ausilio al Mondiale, il suo nome è rimasto sul tavolo dei dirigenti che disegnano la difesa del futuro. Per ora per l’Inter è il tempo dello studio e della riflessione, prima di gettare, eventualmente, le reti verso il Lipsia. Di certo, i nerazzurri non vogliono farsi trovare impreparati se ci fosse una casella da riempire.
La scelta Il panorama va comunque osservato dall’alto, a 360 gradi: dalla partita a poker per il rinnovo di Skriniar, giunta ormai all’ultima mano, alle posizioni di De Vrij e Acerbi, entrambe in divenire. Non bastasse, anche Alessandro Bastoni (scadenza 2024) non è più così sicuro di avere un lungo futuro interista: per età e prospettiva, è uno dei difensori più accattivanti su piazza e le chiamate esplorative dalla Premier, anche negli ultimi giorni, non si sono fermate. Insomma, l’azzurro non è mai uscito dalla categoria dei “sacrificabili” e, per premunirsi nel caso venga ceduto proprio lui sull’altare dei conti (entro il 30 giugno), i nerazzurri hanno iniziato a guardarsi intorno
Talento croato Joško Gvardiol, 20 anni, difensore del Lipsia con una certa insistenza. Vorrebbero in quel ruolo un top, adattabile alla difesa a tre costruita in questi anni: è una posizione strategica per un investimento e nessuno in quelle zolle sarebbe al livello già raggiunto da Gvardiol. Per lui l’Inter si è messa in fila, scoprendo che il Chelsea è molto avanti nelle discussioni: l’affare si potrebbe fare già a gennaio, per oltre 80 milioni. Se, invece, si scavallasse questa sessione di mercato e il croato con la maschera restasse altri sei mesi in Bundesliga, allora l’Inter tornerebbe a bussare alla porta del Lipsia, Magari avrebbe qualche argomento in più dopo aver lavorato adeguatamente in uscita. Molto più realistico, però, è quel mirino puntato sul 20enne che con l’Ecuador ha lasciato il Qatar alla prima fase: beffato sul più bello dal Senegal, tra poco Hincapié si riaggregherà al Leverkusen, ma con un orecchio sempre ben teso sul mercato.
Nuova stella L’idea ecuadoriana in passato ha già sfiorato altre squadre italiane, Napoli e Milan su tutte, ma col passare dei mesi l’Inter potrebbe approfondire, anche perché rapita dalla duttilità di un centrale modernissimo: non solo è adatto a giocare 3 (o a 4), ma all’occorrenza potrebbe pure spostarsi sulla fascia risolvendo altri problemi per Inzaghi. Un anno fa è finito in Bundesliga per 8 milioni più bonus, con la benedizione del presidente del Talleres, la squadra argentina in cui aveva fatto tappa per un anno dopo gli esordi all’Independiente del Valle, giusto a mezz’ora di macchina dalla capitale Quito: «In prospettiva è il miglior difensore centrale del Sudamerica...», aveva sentenziato il suo dirigente prima di venderlo. Cresciuto con il mito di Puyol, ha così tanta personalità che potrebbe regalarne un po’ a chi gli sta a fianco: «Per me non esiste palla persa...», tuonò un giorno. Anche in questo caso, però, la concorrenza abbonda, e lo stesso Antonio Conte col Tottenham è un’insidia reale: si ragionerà su una base di 30 milioni e, al momento opportuno, con un mini-tesoretto raccolto dalle cessioni, l’Inter vorrà prendersi la pole. Con la speranza che quel giorno Skriniar sia ancora di nerazzurro vestito: la prossima settimana gli agenti di Milan daranno la risposta all’Inter sulla proposta di nuovo contratto da sei milioni totali. E se di colpo si è sparso ottimismo sul fatto che De Vrij rimanga per due anni ancora, Inzaghi spinge per il riscatto del fedelissimo Acerbi: i 4 milioni alla Lazio andranno in qualche modo “trattati”. Ma per placare i bollori della difesa servirà di certo altro: in futuro potrebbe esserci posto per una nuova stella.
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