La Gazzetta dello Sport - Romana

Sal De Riso batte tutti: «Il mio panettone ha un’anima»

- Di Daniele Miccione

l panettone torna in Costiera. Sal De Riso, che aveva già vinto nel 2019, fa il bis negli “Artisti”, la competizio­ne tra pasticceri che ieri a Milano ha premiato il miglior panettone d’Italia. Organizzat­o da Carla Icardi, della MNcomm, in partnershi­p con la Gazzetta ,il concorso ha visto in gara il meglio dei lievitisti italiani con la giuria di GazzaGolos­a

Ipresiedut­a da Luigi Biasetto. In classifica dietro a De Riso si sono piazzati Andrea Tortora e Lucca Cantarin. Il pasticcere campano di Minori (Salerno), è stato protagonis­ta, con lo scomparso Alfonso Pepe, della “rivoluzion­e del Sud” e dell’interpreta­zione del panettone in chiave mediterran­ea: più morbido, più ricco, più profumato. De Riso ha costruito un vero impero del dolce con 120 dipendenti e 200.000 panettoni prodotti ogni anno.

Premiato Salvatore De Riso, 56 anni, di Minori (Salerno)

▶ De Riso, ma come fa a mantenere la qualità con questi numeri?

«Ma io potrei farne un milione esattament­e come questo che ha vinto!».

▶ Un milione?

«Sì, ma non bisogna pensare a un’industria. Io ho gli stessi macchinari degli artigiani. Ho quattro normali impastatri­ci per arrivare a 2500-3000 pezzi al giorno. Basta usare il metodo De Riso».

▶Sar€bb€?

«Il lievito madre viene rinfrescat­o tutta la mattina, alle 13 viene diviso in due e dopo in quattro. Ogni pezzo va in una impastatri­ce, poi l’impasto viene porzionato e lavorato e infornato con una precisa tempistica. Noi siamo al lavoro dalle 5 di mattina alle 23. Tanti colleghi sono venuti a vedere il mio metodo».

▶ Quanto lievito madre usa ogni giorno?

«Siamo a 220 chili. Se ne occupano i miei tre dipendenti migliori. Perché nel mio panettone si deve percepire l’anima di chi lo prepara, l’anima del lievito».

▶ Va bene il metodo. Ma un segreto nei suoi panettoni c’è? «Certo, gli agrumi della costiera. Ogni giorno uso 80 chili di pasta di agrumi che preparo personalme­nte. Si parte dai canditi. Mettiamo 50 chili di arance, 10 di mandarini e 1 di limone. Si frullano e si aggiunge la vaniglia».

▶ Si usa la buccia e si butta il resto?

«Io non butto via niente. Compro gli agrumi, faccio i canditi, con la polpa preparo il succo ma recupero pure le fibre e l’albedo del limone».

▶ A che servono le fibre? «Rendono le confetture cremose».

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