La Gazzetta dello Sport - Romana
Azzurre sul podio iridato in 17 discipline su 22 Agli Europei è successo in 25 rassegne su 35
I Giochi olimpici sono sempre più vicini a raggiungere la parità di genere. Nell’edizione di Tokyo 2020, le gare maschili erano infatti nove in più rispetto a quelle femminili (165 contro 156, in aggiunta alle 18 miste), ma a Parigi 2024 il gap si ridurrà ulteriormente e scenderà a cinque: le gare degli uomini infatti scenderanno a 156 contro le 151 riservate alle donne (e le 22 miste). Sempre a Tokyo, l’Italia aveva messo in campo la delegazione femminile più numerosa di sempre (187 partecipanti) e, in termini percentuali (48,7%), anche quella più vicina alla spedizione maschile (197). tro medaglie nella rassegna continentale) e le nuotatrici Benedetta Pilato, Simona Quadarella e Margherita Panziera, stelle di prima grandezza di un movimento che sta dimostrando di non aver patito, tutt’altro, l’uscita di scena di sua maestà Federica Pellegrini. E poi le schermitrici Arianna Errigo e Rossella Fiamingo, la tiratrice Diana Bacosi, le ragazze della ginnastica artistica guidate da Asia D’Amato, le giovani pigliatutto del ciclismo che hanno spopolato ai Mondiali su pista (con la perla dello storico titolo iridato dell’inseguimento a squadre), proseguendo con la pentatleta Elena Micheli e la velista Marta Maggetti, entrambe iridate, o Irma Testa, campionessa europea e argento mondiale, che guida l’ambiziosa pattuglia rosa del pugilato.
Aspettando Parigi Un altro dato che avvalora la consistenza e la competitività raggiunte dallo sport femminile azzurro riguarda il numero di sport in cui l’Italia è andata a medaglia quest’anno. Giochi invernali a parte, ai Mondiali è successo in 17 discipline sulle 22 di cui si sono disputate le relative rassegne (gli uomini si sono fermati a 15), mentre agli Europei si è verificato in 25 campionati su 35 (contro 23). Numeri che confortano anche pensando all’Olimpiade estiva di Parigi 2024, dove l’assalto al bottino record di Tokyo 2020 - 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi - sarà la missione (possibile) della spedizione azzurra.
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Ai Giochi di Pechino la pattinatrice romana ha vinto un argento e un bronzo
La reatina nel 2022 ha conquistato il titolo mondiale di pentathlon moderno
Diana
Bacosi
La tiratrice umbra ai Mondiali ha vinto l’oro individuale e 2 argenti a squadre enedetta generazione. L’anno d’oro in rosa vissuto e visto da Benedetta Pilato, la nuotatrice delle meraviglie che a 17 anni s’è regalata una stagione con i fiocchi: padrona del mondo a Budapest, regina d’Europa a Roma. Trovatene un’altra che vince così.
B▶ Benny, lei come l’ha vissuto questo sorpasso delle donne? «È stato un anno bellissimo per tutti, in particolare per noi donne. Le donne sicuramente sono forti, sono sempre di più e questo è positivo per lo sport in generale. Nel nuoto gli uomini per il momento sono ancora di più ma ce la faremo a primeggiare».
▶ Che cosa avete in più?
«La determinazione, la grinta e la voglia di raggiungere gli obiettivi».
▶ Avrà seguito le imprese al femminile dei vari sport: quali le differenze in termini di impegno?
«Gli sport sono diversi, anche per la fatica e l’impegno, ma non vuol dire che una disciplina sia più facile di un’altra. Ovvio, vedere una donna che vince è appagante a prescindere dallo sport».
▶ Lei come Irma Testa: state dimostrando che anche al Sud si può primeggiare nonostante le carenze strutturali.
«Al Sud si fa più fatica, ma riusciamo ad adattarci e forse è per questo che abbiamo qualcosina in più che ci porta ad abituarci a lottare».
▶ Dopo il ritiro della Pellegrini quanto è stata dura l’eredità? «Federica è sempre stata una leader, adesso siamo in tanti e forti, pure al femminile. Che forse è ancora meglio. Riusciamo a vincere su più gare e più specialità. Ed è più bello. Fede è stata un esempio per tutti».
Benedetta Pilato sulle carenze strutturali
▶ Lei è arrivata al successo a 14 anni: è cambiato l’approccio a proposito di precocità?
«Lo sport viene sempre praticato di più dai giovani, quindi si crea più movimento e le donne aumentano sicuramente. Si comincia prima. I tempi sono cambiati».
▶ Il suo rapporto con i ragazzi? «Nel mio sport è tranquillo. Fortunatamente non ho mai assistito a un episodio sgradevole. Il confronto è sempre difficile. Il nuoto viene considerato uno sport da uomini, in realtà abbiamo dimostrato che non è così».
▶ La sincronette Linda Cerruti è stata in estate vittima di insulti sui social: come si sfidano i pregiudizi?
«Noi donne sull’aspetto fisico siamo più criticate degli uomini, sì. Vinciamo nonostante questo. Bisogna farsi scivolare tutto».
▶ Lei si è arruolata in Polizia: il fattore militare cosa aumenta in voi?
«Nella parità di genere non aiuta, quella è una cosa interiore, di indole».
▶ Le donne hanno più disciplina?
«Sì, perché devono faticare il doppio per raggiungere gli stessi obiettivi degli uomini».
▶ Oltre il sorpasso del 2022: c’è davvero parità di genere?
«La parità di genere, parlando del mio sport e del mio vissuto, sicuramente sì».
Anche una donna del Sud può farcela: sappiamo lottare di più