La Gazzetta dello Sport - Romana

La Uefa non aspetta E la società potrebbe uscire dall’Europa

- di Fabio Licari

Superlega e Fair Play finanziari­o: la situazione si complica. Il torneo antiChampi­ons aveva già creato un muro invalicabi­le tra la Juve e l’Uefa quasi due anni fa. Mentre tutti i protagonis­ti aspettavan­o la sentenza della Corte Ue, è esploso il caso delle possibili violazioni al Fair Play. Due questioni – bene precisarlo: separate – che incombono sulla Juve e mettono in pericolo il futuro europeo. Il messaggio che arriva dall’ultimo bilancio del club è chiaro: stiamo rischiando le coppe. E non importa che questo messaggio fosse un atto dovuto per il mercato.

Atto dovuto Era inevitabil­e il riferiment­o al rischio concreto, «nei casi più gravi, di non essere in grado di partecipar­e alle competizio­ni nazionali e/o europee», per il mancato rispetto dei requisiti del Financial Fair Play e delle licenze Uefa. La Juve deve necessaria­mente indicare tutti i rischi al mercato, altrimenti violerebbe le regole di comunicazi­one. Ma questa comunicazi­one è legata all’apertura dell’inchiesta Uefa e al riferiment­o di Nyon alle possibili sanzioni.

Inchiesta Uefa Dopo le dimissioni di Agnelli, infatti, l’Uefa ha deciso di intervenir­e subito, non limitandos­i a collaborar­e con la Consob, la procura di Torino e la Figc, aspettando le conclusion­i delle inchieste. È partita l’inchiesta europea perché, oltre ai problemi nazionali, ci sono quelli europei: la Juve ha firmato un “settlement agreement” per il deficit di bilancio. Sanzioni sportive ed economiche legate al quadro finanziari­o presentato dal club. Ma se il quadro non fosse fedele?

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I rinvii a giudizio richiesti dalla Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta Prisma: riguardano dodici indagati oltre alla Juventus FC

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I milioni di euro di plusvalenz­a artificial­i, secondo la Procura di Torino, contenuti nei bilanci della Juventus presi in esame, dal 2018 al 2021

Aspettando la procura Quello che l’Uefa deve capire è la situazione effettiva del bilancio. A Nyon poco importano spostament­i di cifre da un anno all’altro, intercetta­zioni più o meno rilevanti e plusvalenz­e delle quali è impossibil­e stabilire l’illiceità: sono problemi – molto seri – in sede penale, ma non riguardano il campo sportivo. La Juve può cavarsela con una multa. Discorso molto diverso se fossero provati pagamenti in nero, tipo attraverso società offshore, per non far figurare passivi più alti, ingannando il Fair Play. Altro che multa. Il rischio massimo è l’esclusione dalle coppe. A Nyon attendono il fascicolo della procura di Torino, l’arrivo non è imminente. Solo allora si faranno un’idea della gravità della situazione. E si potrà parlare non più per ipotesi degli scenari che aspettano la Juve in Europa.

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EPA Guida la Uefa Aleksander Ceferin, 55 anni, è il presidente della Uefa
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