La Gazzetta dello Sport - Romana
Thiago Silva
THIAGO SILVA «NON ABBIAMO PAURA DI NESSUNO» Leader del Brasile per il 3° mondiale: «Con Neymar cambia tutto...»
Capitano del Brasile in tre diverse edizioni dei Mondiali, 2014 , 2018 e 2022. Sarà difficile sfilare a Thiago Silva il primato che fino a un mese fa condivideva con Dunga, che portò la fascia nel 1994 e nel 1998, con Cafu (2002 e 2006) e con Bellini (1958 e 1962). Secondo alcune statistiche, Thiago l’altra sera ha stabilito un altro record, a 38 anni e quasi tre mesi di età è diventato il giocatore più anziano a servire un assist in un Mondiale. Prima di lui Roger Milla del Camerun lo aveva fatto a 38 anni e 42 giorni. Thiago ha “imboccato” Richarlison per il terzo dei quattro gol contro la Corea. Un’azione bellissima, tutta di prima e palla a terra, con il coinvolgimento di Richarlison, Marquinhos e Thiago Silva.
▶ Una rete magnifica, Thiago Silva, per l’efficacia e la velocità. È sembrata il frutto di uno schema.
«In realtà non l’abbiamo preparato, questo gol. Ci è venuto così sul momento, è stato un po’ casuale. Non proviamo queste situazioni in allenamento, ma, su una seconda palla da angolo o da punizione, io e Marquinhos rimaniamo in zona. Per un attimo ho pensato di rientrare nella nostra metà campo, poi ho visto gli sviluppi e mi sono detto: “Approfittiamone”. Sono rimasto e ho messo la palla per Richarlison».
▶La prestazione contro la Corea del Sud è stata fantastica. Non c’è il rischio che vi sentiate troppo forti?
«Noi siamo forti, anche nella testa. Contro la Croazia sarà però un’altra partita e la dovremo rigiocare così. Mi sono arrabbiato con un giornalista perché ha detto che contro la Corea è stato tutto troppo facile. No, aspetta, noi abbiamo studiato e lavorato tantissimo per preparare il match. È una mancanza di rispetto a noi e ai coreani dire che è stata una vittoria troppo semplice. È vero che loro avevano nelle gambe l’incontro di tre giorni prima contro il Portogallo, specie all’inizio, quando la differenza si è vista tutta». Anche il Brasile aveva giocato tre giorni prima contro il Camerun, ma Tite, con la qualificazione già in tasca, aveva schierato la squadra B.
▶È corretto dire che Neymar vi ha restituito certezze?
«Con Neymar il nostro modo di essere cambia tantissimo, lui è indispensabile. Ha passato
NATO A RIO DE JANEIRO IL 22 SETTEMBRE 1984 RUOLO DIFENSORE Inizia nelle giovanili della Fluminense, poi nel 2001-02 la prima stagione da pro’, in Brasile, con l’RS Futebol. Nel 2003 passa alla Juventude, l’anno dopo è in Europa, al Porto, dove per problemi fisici gioca solo con la squadra B. Poi va alla Dinamo Mosca, torna alla Fluminense e nel 2009 arriva al Milan dove resta fino al 2012, quando passa al Psg. Dove resta 8 stagioni, prima di trasferirsi nel 2020 - al Chelsea. un’ultima dura settimana, ha giocato l’ottavo di un Mondiale con due soli allenamenti nelle gambe. Ha dimostrato di essere concentrato al 100% sulla Coppa, di volerla fortemente».
▶N€ymar punto di riferimento tecnico?
«Non solo. Negli ultimi giorni è stato d’esempio per i più giovani del gruppo. I ragazzi l’hanno visto soffrire, fare di tutto per rientrare, e hanno capito l’importanza di un Mondiale. Neymar contro la Corea ha dimostrato di essere il migliore al mondo».
▶ Avete stravinto, ma Alisson ha fatto almeno tre parate decisive. «Alisson, Ederson e Weverton: abbiamo 3 portieri bravissimi».
▶Parlat€ già dell’eventuale semifinale contro l’Argentina? «No, perché dobbiamo rispettare la Croazia, che nel 2018 è arrivata alla finale contro la Francia. L’unico vantaggio per noi può essere il fatto che la Croazia contro il Giappone è andata ai supplementari e ai rigori. Trenta minuti in più possono pesare. E noi abbiamo giocato più tardi. Anzi, molto tardi».
▶Ch€ cosa vuole dire?
«La partita si è disputata alle 22 locali, un brutto orario, che in pratica costringe a passare la notte in bianco. Fino alle 5 non se ne parla di dormire, dopo le scariche di adrenalina che gare del genere provocano».
▶L’€quilibrio è la vostra forza? «Sette gol segnati e due subiti in quattro partite al Mondiale sono indice di equilibrio tra le due fasi. Qualche critico dice che siamo una squadra ingessata (lo sostengono in Brasile i detrattori di Tite, ndr), ma non è una parola che si addice a noi. Davanti abbiamo tanta libertà di creare, una varietà di soluzioni, e dietro cerchiamo di subire il meno possibile. Oltre a Neymar, abbiamo Raphinha e Vinicius sulle fasce e tanti altri forti tecnicamente. La sconfitta contro il Camerun è stata utile perché ci ha fatto capire che non bisogna mai allentare la concentrazione. Contro la Corea abbiamo preso un gol evitabile. Sul 4-0 ci siamo un po’ rilassati, ma sul 4-0 credo che sia normale».
▶S€ntit€ la tensione del pronostico? Secondo la maggioranza delle persone, il Brasile vincerà il Mondiale.
«Non abbiamo paura, una parola che non ci piace. Rispettiamo tutti, come è giusto. Dobbiamo continuare con il nostro calcio coraggioso e allegro».
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Non pensiamo all’Argentina ma solo alla Croazia che è stata finalista nel 2018
Con la Corea abbiamo giocato tardi: fino alle 5 non abbiamo dormito...
Negli ultimi giorni è stato da esempio: ha dimostrato di essere il migliore al mondo
Oltre ad Aisson abbiamo Ederson e Weverton: abbiamo tre portieri bravissimi