La Gazzetta dello Sport - Romana

LA FURIA ROSS

MALEDIZION­E RIGORI UN’ALTRA BEFFA PER LA SPAGNA HAKIMI FA LA STORIA

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C’è un silenzio assordante quando Hakimi si avvicina al dischetto. Non si può non notarlo, perché la marea rossa dei tifosi marocchini sugli spalti non ha mai smesso, davvero mai, di cantare, fischiare e incitare. La freccia del Psg (ed ex Inter) prende il pallone in mano come se dovesse giocare in spiaggia con gli amici. Eppure il momento è storico, da paura. Quella palla dovrebbe pesare come un macigno. Non per lui: rincorsa al piccolo trotto e…scavetto a Unai. Come Totti nella semifinale dell’Euro 2000 con l’Olanda. Ecco la sorpresa che ancora mancava al Mondiale: Marocco ai quarti, la (PT)0-0 (ST) 0-0

Q(PTS) 0-0 (STS) 0-0

RIGORI: Sabiri (M) gol, Sanabria (S) palo, Ziyech (M) gol, Soler (S) parato, Benoun (m) parato, Busquets (S) parato, Hakimi (M) gol.

MAROCCO (4-3-3) Bounou; Hakimi, Saiss, Aguerd (dal 40’ s.t. El Yamiq), Mazraoui (dal 32’ s.t. Attiat-Allah); Ounahi (dal 15’ s.t.s. Benoun), Amrabat, Amallah (dal 32’ s.t. Sabiri); Ziyech, EnNesyri (dal 32’ s.t. Cheddira), Boufal (dal 21’ s.t. Abde) PANCHINA: Mohamedi, Tagnaouti, Dari, Zaroury, Amallah, Chair, Aboukhlal, El Khannous, Jabrane, Hamdallah. ALLENATORE: Regragui ESPULSI nessuno AMMONITI Saiss per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: MOLTO BASSO 40,7 M

POSSESSO %

TIRI IN PORTA

FALLI FATTI

SPAGNA (4-3-3)

Unai Simón; M. Llorente, Laporte, Rodri, Jordi Alba (dal 3’ p.t.s. Balde); Gavi (dal 18’ s.t. Soler), Busquets, Pedri; Ferrán Torres(dal 30’ s.t. Nico Williams, dal 14’ s.t.s. Sarabia), Asensio (dal 18’ s.t. Morata), Dani Olmo (dall’8’ p.t.s. Ansu Fati).. PANCHINA: Sanchez, Raya, Azpilicuet­a, Eric García, Pau Torres, Carvajal, Guillamon, Koke, Yeremi Pino. ALLENATORE: Luis Enrique

ESPULSI nessuno AMMONITI Laporte per gioco scorretto

CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: MOLTO ALTO 62,9 M

ARBITRO: Rapallini (Argentina) VAR Vigliano (Arg)

NOTE Spettatori 44.367. Tiri in porta 3-2 (+1 palo). Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 5-4. Angoli 0-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’; p.t.s. 1’, s.t.s. 3’

Senza gol anche dopo i supplement­ari. La squadra di Regragui fa valere dal dischetto la sua superiorit­à tattica emersa nella gara

Spagna dei baby boom, dei Gavi e dei Pedri, dei Rodri e dei Ferran Torres, a casa. Adesso sì che riesplode la marea rossa, mentre Amrabat è il primo scattare, come ha fatto in tutta la partita, verso l’abbraccio con Hakimi che ride e gioca a fare il rugbysta in slalom tra la difesa per andare in meta. Attorno a lui Morata piange. Buquets, il senatore che ha sbagliato il rigore come Soler e Sarabia (entrato apposta) è sdraiato con la faccia tra le mani, come tanti altri. E poi accadono due cose tenere: i giocatori del Marocco vanno a consolare gli spagnoli, e Luis Enrique stringe la mano a tutti gli avversari che incontra. Bello il calcio così, soprattutt­o considerat­o che questa sfida era ad alto rischio per le tensioni sociali. I protagonis­ti hanno dato il buon esempio, sperando che sia servito.

La chiave Sì, bello, entusiasma­nte e terribile il calcio. Il Marocco

è la quarta squadra africana della storia che si qualifica per i quarti, la prima di lingua araba. E ora sogna la Storia con la S maiuscola: la semifinale da strappare a un Portogallo scatenato. Ha battuto Belgio e Spagna e fermato la Croazia. Mai dire mai. La Spagna invece che voleva arrivare in fondo, per voce del suo c.t., esce ancora ai rigori agli ottavi, come 4 anni fa contro la Russia. Qui ne ha sbagliati tre su tre, un palo e due parati dal nuovo eroe Bounou, che si era già messo in mostra nel girone con grandi parate e…uno svenimento dopo l’inno. Toh, i giustizier­i della Spagna vengono da lì: Bounou gioca nel Siviglia, Hakimi è cresciuto nel Real. Bounou in Spagna lo chiamano Bono, nome che porta sulla maglia. La Spagna non ha fatto tantissimo per batterlo ed evitare il tabù dei rigori. Ha tenuto il comando del gioco per tutta la gara: nel primo round al piccolo trotto, senza fare un tiro in porta, nel secondo un po’ più convinta ma ha avuto solo un paio di occasioni vere, la più ghiotta con Sarabia al tramonto della sfida, che ha colpito il palo esterno. Il Marocco ha giocato sotto coperta, molto basso, pronto a ripartire per sfruttare la velocità dei suoi attaccanti esterni coadiuvati da un eccellente Ounahi. Boufal, per dire, ha fatto impazzire Llorente, la sorpresa di Luis tra i titolari per nulla azzeccata. Il 4-3-3 di Regragui si trasformav­a velocement­e in un 4-1-4-1 con un

Il lato debole Il gioco degli spagnoli non è riuscito a incidere al tiro. Vano anche l’assalto finale

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