La Gazzetta dello Sport - Romana

Sei anni a Portanova

Violenza sessuale di gruppo: il genoano condannato in primo grado Probabile l’appello: dovrà versare 100 mila euro alla giovane che denunciò il fatto

- Di Filippo Grimaldi

ei anni di reclusione (con la formula del rito abbreviato) per violenza sessuale di gruppo a carico di Manolo Portanova. Questa la sentenza di primo grado pronunciat­a ieri dal gup del Tribunale di Siena, Ilaria Cornetti, a carico del centrocamp­ista genoano: il quale, appunto, era finito sotto inchiesta insieme ad altri tre soggetti nel giugno di un anno fa a seguito della denuncia presentata da una studentess­a ventunenne per un fatto avvenuto in un’abitazione di Siena nella notte del 30 maggio 2021. Stessa condanna anche per lo zio del calciatore, Alessio Langella (pure lui aveva scelto l’abbreviato), mentre un terzo indagato, Alessio Cappiello, ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. L’inizio del processo è previsto per il 21 febbraio prossimo. L’ultimo indagato, all’epoca dei fatti diciassett­enne, verrà giudicato dal Tribunale dei Minorenni di Firenze. Inoltre, il giudice ha condannato il giocatore del Genoa a una provvision­ale di 100 mila euro a favore della ragazza che ha subìto la violenza, di altri 20 mila per la madre della giovane e di ulteriori 10 mila euro all’associazio­ne senese «Donna chiama donna», che si era costituita parte civile nel processo.

SI prossimi passi Portanova, che era già stato ai domiciliar­i ad inizio inchiesta, prima di ottenere il permesso di potersi aggregare - l’estate scorsa - al Genoa in ritiro in Austria -, insieme al suo avvocato, Gabriele Bordoni, attenderà ora di conoscere le motivazion­i della sentenza. Presumibil­mente il legale del giocatore presenterà appello, sapendo poi che l’imputato avrà fra l’altro comunque a disposizio­ne anche un eventuale terzo grado di giudizio. Difficile stabilire sin d’ora i tempi necessari per chiudere la vicenda a livello legale con la sentenza definitiva, ma è lecito pensare che possa trascorrer­e almeno ancora un anno. Ieri Portanova, che ha ottenuto un giorno di permesso dal club per raggiunger­e la Toscana,

si è presentato in Tribunale accompagna­to dal papà (pure lui con un passato al Genoa da calciatore). E, all’uscita da Palazzo di Giustizia, Manolo ha pronunciat­o solo poche parole: «Di cosa dovrei parlare? Sono innocente». Già oggi, comunque, è previsto che il centrocamp­ista torni ad allenarsi con i compagni a Pegli, agli ordini di Gilardino. Difficile ipotizzare però se sarà fra i convocati per la delicata gara di domani al Ferraris contro il Südtirol. Da parte del club, per adesso, nessuna reazione ufficiale alla sentenza di ieri, anche perché si tratta solo del primo grado di giudizio, nel quale tutte le richieste dell’accusa sono state comunque accolte dal gup.

Sospiro di sollievo Da parte sua, il legale della giovane, l’avvocato Jacopo Meini, ha spiegato come la ragazza dopo essere venuta a conoscenza del verdetto di primo grado «si è messa subito a piangere dalla gioia e mi ha detto che è felice del fatto che la giustizia abbia creduto in lei». La giovane studentess­a, infatti, aveva sostenuto che quella sera del maggio di un anno fa lei dovesse incontrars­i con Portanova, ma nulla sapesse invece della presenza nella stanza delle altre tre persone poi indagate. Refertata in ospedale dopo l’accaduto con una prognosi di trenta giorni, il 25 luglio scorso presso il Tribunale di Siena aveva avuto luogo la sua audizione protetta con la formula dell’incidente probatorio, attraverso una modalità (collegamen­to solo via audio) studiata per evitare alla ragazza nuovi traumi. Consideran­do, poi, che l’accaduto le ha lasciato gravi traumi a livello psicologic­o. Nei mesi successivi all’accaduto, era stata proposta ai legali della giovane un risarcimen­to economico, che però non era stato accettato. Sino ad arrivare, appunto, al verdetto di ieri, che lascia ora però aperti tutti gli scenari.

⏻ TEMPO DI LETTURA 3’00” 30 maggio 2021

A Siena si consuma l’episodio di violenza

8 giugno

In seguito alla denuncia della ragazza, Portanova e gli altri 3 indagati vanno ai domiciliar­i Luglio

Revocati i domiciliar­i a Portanova: va in ritiro con il Genoa

2 dicembre Portanova è ascoltato dal pm 25 luglio

2022

Audizione protetta per la ragazza

16 settembre Portanova opta per il rito abbreviato

22 novembre Inizia il processo per Manolo e lo zio

Ieri

Viene pronunciat­a la sentenza di primo grado

Gli altri imputati Stessa pena per lo zio di Manolo. Rito ordinario, invece, per un altro giovane indagato

Fine dell’incubo L’avvocato della ragazza: «Ha pianto di gioia Era felice perché le hanno creduto»

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Manolo Portanova, 22 anni, ieri in Tribunale a Siena dove è stato condannato a 6 anni violenza sessuale di gruppo
ANSA Una condanna pesante Manolo Portanova, 22 anni, ieri in Tribunale a Siena dove è stato condannato a 6 anni violenza sessuale di gruppo

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