La Gazzetta dello Sport - Romana
Una maratona estenuante Chi resiste fino al trionfo?
«Perugia favorita? La pressione aiuta a vincere»
all’inverno italiano all’estate brasiliana fra tifosi già in festa per le imprese della Nazionale di calcio. Un assaggio dell’entusiasmo che troveranno quando scenderanno in campo. Il primo Mondiale per Club della Sir Safety Perugia sarà caldo, molto caldo e non solo per la temperatura esterna. E il primo Mondiale è anche il primo banco di prova importante per le ambizioni degli umbri, mai come quest’anno candidati dai pronostici e dal cammino fatto finora a diventare la squadra vincitutto della stagione. L’assaggio di Supercoppa a Cagliari è stato gustoso, ma ovviamente il patron Sirci vuole altre vittorie dal gruppo di campioni che ha messo insieme sotto la guida di Anastasi. A guidarli un Simone Giannelli sempre più maturo e sempre più leader che al Mondiale per Club torna quattro anni dopo quello vinto con l’Itas Trentino.
D▶L’ultima volta per lei è stata di buon auspicio.
«Eh sì, dell’ultima volta ho sicuramente tanti bei ricordi – dice il palleggiatore Mvp con l’Italia al Mondiale di settembre -, culminati con la nostra vittoria. Ma non solo quell’edizione lì. A Belo Horizonte sono già stato, sempre con Trento, fa molto caldo, dobbiamo abituarci. Ma è così per tutti, noi andiamo con la mente libera, aperta a quello che troveremo per adattarci al meglio».
▶Il calore non è solo meteorologico.
«Sicuramente il tifo brasiliano è molto forte e l’impianto è grande e sarà pienissimo. Il Sada che lo organizza è molto seguito, ma tutte e tre le squadre brasiliane sono molto forti con giocatori esperti che sanno come vincere. Il Sada tiene molto a questa manifestazione. L’ha organizzata molte volte e l’ha anche vinta molte volte (quattro, una in meno di Trento che detiene il record con cinque, ndr)».
▶Anch€ lei ha disputato questa manifestazione già tre volte.
«Sì è vero però è un po’ diversa la formula rispetto a quando l’ho fatta io. Allora era più lunga, c’erano più squadre -. Qui in realtà sarà tutto velocissimo con minimo due massimo quattro partite. E’ una competizione in cui devi essere al massimo subito e non puoi perdere. Avremo bisogno di tutti quanti anche perché giochiamo ad orari scomodi e senza avere il tempo di riposare. Avremo bisogno di girare molto i giocatori sennò non arriviamo in fondo. Sarà tosta dal punto di vista mentale e fisico».
▶P€rugia è ovviamente indicata come favorita.
«La pressione è sempre la stessa in Nazionale nel club. Ce l’avevo anche a Trento. Quando giochi in Nazionale tutti si aspettano tanto, non è una novità. E poi tutti vogliamo vincere. Scaricare la pressione sugli altri serve anche per la scaramanzia e per nascondersi. A me onestamente non interessa tanto questo giochetto. Rispetto tutti ma noi abbiamo pressione perché vogliamo averla. Vogliamo fare il massimo in qualunque competizione, vale per me come per il resto della squadra. A me piace avere questa responsabilità».
▶ Finora avete vinto con un gruppo che si sente importante in ogni sua individualità.
«Il campionato è di livello incredibile e con questi impegni ripetuti fai fatica a essere performante sempre. Abbiamo un roster di alto livello e il coach giustamente sta utilizzando tutti. C’è bisogno di girare tutti e far sentire tutti importanti. È una mentalità che condivido al
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I Mondiali di Trento L’Itas ha il record di vittorie nel Mondiale per Club, inseguita dal Sada con quattro 100%. Sono convinto che siano tutti quanti importanti. Anche perché la partita è solo l’ultimo atto, ma dietro c’è un lavoro gigante che è uguale per tutti. Sono molto contento di poter giocare in una squadra con tutti questi campioni».
▶S€dici vittorie, una squadra di campioni, il pubblico di Perugia può aspettarsi tanto quest’anno.
«Il calore di tifosi di Perugia è pazzesco, sono riusciti a venire comunque a tifarci quasi ovunque. L’entusiasmo è grande nel bene e nel male. Anche nei momenti brutti ci sostengono sempre, ci danno un’energia incredibile che ci aiuta molto».
▶Il dopo Nazionale l’ha vista molto presente anche su palcoscenici non pallavolistici. Per una persona riservata come lei che effetto fa?
«Era capitato anche dopo i Giochi di Rio de Janeiro (Medaglia d’argento nel 2016), forse anche in misura maggiore considerando che era l’Olimpiade. Io sono uno a cui non piace molto parlare di sé stesso. Però se serve un po’ per l’ambiente, per arrivare dove la pallavolo non arriva di solito lo faccio volentieri per lo sport che amo. Lo faccio cercando di non snaturare il mio carattere. Certo nel frattempo ho vissuto tante esperienze e dopo sei anni sono in grado anche di gestirmi meglio in queste situazioni. Cerco di rimanere me stesso portando la pallavolo dove di solito non va». È nato a
Bolzano il 9 agosto 1996. È cresciuto nelle giovanili dell’Itas Trentino ed ha esordito in prima squadra a 17 anni nell’ottobre del 2013 contro Ravenna
Vittorie col club
Con Trento ha vinto due scudetti, una coppa Cev e un Mondiale per Club. Con Perugia una Coppa Italia e una Supercoppa
In Nazionale In azzurro ha vinto un argento olimpico (Rio 2016), un oro Mondiale
(2022), un oro (2021) e un bronzo europeo (2015) utto in 4 giorni. Per le finaliste nel Mondiale saranno 4 sfide di fila con il paradosso che Perugia se si qualifica per le semifinali (sabato) si trova ad affrontare 2 partite in meno di 24 ore. Senza considerare i fattori ambientali, viaggi e avversari. E’ normale pensare che le favorite per la finale siano Perugia e Trento. Escludendo gli iraniani che sembrano la sesta forza, sia il Minas che i campioni del Sada Cruzeiro, paiono indeboliti rispetto al 2021. Affidati a campioni sulla quarantina come i bomber Wallace (Sada) e Vissotto (Minas) o Lucas, anche lui al Cruzeiro. Quel che è certo sarà una maratona estenuante: ne sa qualcosa la Lube che lo scorso anno superò Trento in una semifinale memorabile e poi cadde in finale. Proprio calendario, periodo, location e formula fanno venire qualche dubbio. Ha ancora senso partecipare a queste condizioni? Tralasciando il processo opaco di assegnazione delle finali (Perugia e Vero Volley nel femminile, sembravano in pole prima del rilancio di Brasile e Turchia), il
Mondiale resta un torneo che diventa una trappola infernale considerando che cade in uno dei periodi più sovraccarichi della stagione. I polacchi dello Zaksa, che ha vinto le ultime 2 Champions, hanno declinato. Che valore avrebbe questo torneo se Trento e Perugia avessero detto no? Anche volendo ignorare l’integrità fisica dei giocatori, siamo certi che sia il meglio per la promozione di un evento così. Davvero non c’erano alternative per fornire un prodotto migliore e più “vendibile”?
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