La Gazzetta dello Sport - Romana
Luis Enrique attacca «Ambizione sì, ossessione no»
Via Messi, Neymar e Verratti, lo spagnolo vuol far meglio del passato. E chiede tempo
nORE 21 ARBITRO Peljto (Bos) ASSIST. Ibrisimbegovic-Beljo IV Gigovic VAR Bebek AVAR Ulusoy TV Sky Sport 256, INFINITY+
PANCHINA 1 Navas, 80 Tenas, 15 Pereira, 26 Mukiele, 8 Ruiz, 28 Soler, 9 G. Ramos, 29 Barcola
ALLENATORE Luis Enrique. SQUALIFICATI e DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Letellier, Kimpembe, Mendes, Lee, Asensio
PANCHINA 33 Meyer, 35 Lotka, 4 Schlotterbeck, 5 Bensebaini, 8 Nmecha, 43 Bynoe-Gittens, 7 Reyna, 6 Özcan, 11 Reus, 9 Haller, 18 Moukoko ALL. Terzic SQUALIFICATI e DIFFIDATI nessuno INDISPONIB. Duranville, Meunier, Morey on deve essere un’ossessione, ma solo un’ambizione. Luis Enrique cerca di ridimensionare quel che resta comunque un obiettivo per il Psg che magari quest’estate ha perso Messi e Neymar e anche Verratti, ma ha pure speso 400 milioni di euro per rinforzarsi sul mercato. Quindi la Champions League rimane il metro di giudizio principale per una squadra reduce dalla prima sconfitta stagionale con il Nizza di Farioli, nonostante i gol di Mbappé. E stasera al Parco dei Principi fa invece i conti con il Borussia Dortmund, avversaria forse meno glamour, ma non per questo meno insidiosa di Newcastle e Milan.
Necessità
«Quando un club è ossessionato da qualcosa non è mai un buon segno – filosofeggia il tecnico spagnolo -, bisogna invece avere speranza e ambizioni che non ci mancano». Anche senza Verratti. Una novità per il Psg in versione Qatar. L’azzurro si è trasferito proprio a Doha, all’Al Arabi, ma
Luis Enrique non ne sente la mancanza e deve scegliere uno tra l’acciaccato Ugarte e Pereira: «Sono comunque soddisfatto del mio centrocampo». In ogni caso, il Psg, reduce da due eliminazioni agli ottavi, ci proverà anche quest’anno: «Siamo motivati per vincere ogni competizione cui partecipiamo. E’ un nostro obiettivo, il solo, necessario».
Concetti Certo, servirà fare meglio che in campionato. Il Psg finora ha realizzato la peggior partenza da quando è di proprietà dell’emiro di Doha, con soli 8 punti in cinque giornate. E venerdì è arrivata anche il primo stop, battuto in casa dal Nizza di Farioli che l’ha scavalcato in classifica, spingendolo al quinto posto. Ma Luis Enrique, unico con Guardiola ad aver vinto il triplete tra i tecnici in lizza e che può vantare il record di 73% di successi in Champions tra i tecnici con 20 gare nella competizione, non sembra preoccupato: «E’ sempre andata così in ogni club dove sono stato. La squadra ha bisogno di assimilare molti concetti. Lo sta facendo e sono sicuro che avremo risultati e un buon calcio. Anche contro il Nizza, l’atteggiamento dei miei giocatori
Il boss spagnolo meritava un dieci».
Gol Intanto c’è da affrontare il Borussia di Terzic che ha preso appunti da Farioli: «Abbiamo studiato la partita. Il Nizza ha giocato bene, aggredendo bene gli avversari, difendendo con intelligenza. Il Psg ha avuto molte difficoltà. Anche noi abbiamo qualche idea al riguardo e sappiamo di avere qualità a sufficienza, oltre che le armi per lottare». Tra queste certamente il franco-ivoriano Sebastien Haller: per lui 11 gol in 10 gare di Champions. Terzic spiega la ricetta per sbancare il Parco dei Principi: «Dobbiamo giocare in modo aggressivo, ma con equilibrio, senza lasciare spazi che il Psg sa sfruttare. Ogni errore infatti ci può costare un gol». Non di Messi, migrato a Miami e per la prima volta dal 2004 assente dalla Champions, ma di Mbappé che in campionato ha già segnato sette volte ed è reduce da tre doppiette consecutive. «Per vincere la Champions,– conclude Lucho - serve però una grande squadra». s TEMPO DI LETTURA 2’30”