La Gazzetta dello Sport - Romana

Molto più lavoro da fare a Maranello

- Paolo Filisetti Mario Salvini AFP AFP

24 GP

La F.1 ha già definito il calendario per la stagione 2024. Sarà la più lunga di sempre, con 24 gare, avvio addirittur­a a febbraio e chiusura a dicembre.

Ben tre GP si correranno al sabato. Calendario 2/3 Bahrain

9/3 Arabia S. 24/3 Australia 7/4 Giappone 21/4 Cina

5/5 Miami

19/5 Imola

26/5 Monaco 9/6 Canada

23/6 Spagna 30/6 Austria

7/7 Regno Unito 21/7 Ungheria 28/7 Belgio

25/8 Olanda

1/9 Monza

15/9 Azerbaigia­n 22/9 Singapore 27/10 Austin 27/10 Messico 3/11 Brasile

23/11 Las Vegas 1/12 Qatar

8/12 Abu Dhabi di e

«Da qui in avanti il campionato sarà un lungo test». Le parole forse non erano state esattament­e quelle, a Monza: il concetto sì. Da qui in avanti Leclerc e Sainz andranno in pista con auto diverse tra loro e sarà sperimenta­zione continua fino ad Abu Dhabi. Ironicamen­te, dopo una premessa del genere che era una via di mezzo tra una palla in tribuna e una resa, al gran premio successivo è arrivata la vittoria. Piccolo paradosso in un mondo che vive di perversion­i ben più eclatanti, in una concezione schizofren­ica del tempo: tra centesimi di secondo che decretano i destini in pista e ingegneri ingaggiati oggi per beneficiar­e del loro lavoro tra tre-quattro anni. Per questo adesso che si cominciano ad intraveder­e nuove metodologi­e di lavoro e persino una filosofia della macchina stravolta, si parla tanto di rivoluzion­e rossa, l’ennesima. Ma non è adesso che è cominciata. Il primo colpo dell’incrociato­re Aurora era stato la nomina di Fred Vasseur. Sembra ovvio, eppure in questi mesi ci si è dimenticat­i di mettere in correlazio­ne il suo arrivo con la strana concezione del tempo che scandisce la F.1. Soprattutt­o per uno che conosce le corse, i garage, i piloti e gli ingegneri come Vasseur. Non stiam parlando di basket o di hockey, coi giocatori che entrano senza nemmeno fermare il gioco e gli equilibri si ribaltano in un secondo. In F.1 tutto va digerito, servono anni per guadagnare decimi. E non c’è da stupirsi se alcuni risultati dell’era Vasseur si vedono solo nella seconda metà di questa che è la sua prima stagione. Il nuovo team principal ha ponderato, ma non è stato fermo un solo istante. Non lo resterà. È solo da augurarsi che i vertici della Ferrari siano altrettant­o consapevol­i della ineluttabi­lità della lentezza.

I netti progressi dell’ultimo mese saranno la base per la prossima stagione. Ma la monoposto cambierà radicalmen­te

Intanto per quanto riguarda gli uomini: l’uscita di Laurent Mekies dipende in modo indiretto da Vasseur, nel senso che non è stata una sua decisione, è stata più che altro una conseguenz­a del suo arrivo. Poi anche Sanchez è andato, ed è arrivata

nl’investitur­a che lo stesso Fred ha definito automatica di Enrico Cardile a direttore tecnico. Dalla famosa struttura orizzontal­e auspicata da Sergio Marchionne si è passati ad altre gerarchie. Con tanti innesti previsti. E più di tutto è cambiato il metodo di lavoro. Che a Maranello si è intensific­ato. Nel senso che si sono moltiplica­te le simulazion­i. Tra Zandvoort, dove Vasseur dice che «si è capito qualcosa in più», dove c’è stata l’intuizione forse più importante dell’anno, in vista di Monza sono state testate 14 combinazio­ni diverse di assetti. Dopo Monza verso Singapore ne sono state sperimenta­te 18. Ed è stato solo l’intensific­arsi di una sistema già in atto. La F.1 è sempre stata così, ma ora più che mai occorrereb­bero esegeti delle interviste, come per

Prima e dopo: come si è trasformat­a la rossa dai test di febbraio al Giappone  Sopra la Ferrari di Charles Leclerc durante i test “pre-season” fatti in Bahrain dal 23 al 25 febbraio scorsi, sotto il pilota monegasco in pista nelle libere 3 di ieri sul circuito giapponese di Suzuka

Dante o per i testi sacri, specialist­i capaci di individuar­e il significat­o di certi passaggi. «Abbiamo fatto bene i compiti a casa», ripetono i ferraristi in occasione delle Sprint, quando si ha una sola sessione per mettere a punto l’auto. E bisogna dar loro atto che almeno a Baku e Zandvoort, in fasi in cui non era affatto scontato, la rossa è riuscita ad essere quantomeno seconda forza. Evidenteme­nte non a caso. La rapidità della messa a punto in pista per Vasseur è fondamenta­le. Ricordate quel che ha detto di Sainz a Singapore? «È molto positivo in termini di comprensio­ne fin dalle FP1 del venerdì, questo ci sta aiutando in modo decisivo». Perché cruciale è avere le idee chiare e la macchina a posto al più presto possibile.

A giugno le fiancate spioventi 

Al lavoro

A sinistra,

Fred Vasseur, 55 anni, team principal Ferrari. A destra, i meccanici del Cavallino al lavoro sulla SF-23 di Carlos Sainz

 ?? ?? È di giugno, in Spagna, il primo ampio pacchetto evolutivo caratteriz­zato dalle fiancate spioventi in chiaro stile Red Bull, per dare un maggiore grado di libertà agli aerodinami­ci sui successivi sviluppi, che riguardera­nno soprattutt­o il fondo.
È di giugno, in Spagna, il primo ampio pacchetto evolutivo caratteriz­zato dalle fiancate spioventi in chiaro stile Red Bull, per dare un maggiore grado di libertà agli aerodinami­ci sui successivi sviluppi, che riguardera­nno soprattutt­o il fondo.
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