La Gazzetta dello Sport - Romana
La filosofia del tifo Il prof Simonetta e l’amore per il Milan
L’incontro a Marsiglia
Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ieri con Papa Francesco durante l’incontro dei vescovi del Mediterraneo. I due hanno avuto un colloquio privato: migranti ed eutanasia tra i temi affrontati. Ma i retroscena raccontano di un clima non troppo cordiale
Il governo vuole attivare venti nuovi Centri per la permanenza e il rimpatrio, uno in ogni Regione, a partire da Ventimiglia, al confine con la Francia. Dai governatori sono arrivate critiche di ogni tipo, non solo dalle Regioni amministrate dal centrosinistra. “Diffidenza” è stata mostrata anche da Lombardia e Veneto. Ma il governo va avanti per la sua strada. Parlando proprio dei Cpr, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha confermato che «ce ne sarà uno in ogni regione, sul tavolo al momento però c’è solo qualche ipotesi», riguardo le località da individuare. Il governo si è dato due mesi per fissare luoghi e dettagli.
Ha fatto molto rumore la 5 richiesta di 5.000 euro che i migranti dovrebbero versare per evitare di finire nei Cpr. Il governo ora prova a chiarire.
Dall’opposizione di centrosinistra sono insorti. «Quella dei 5 mila euro chiesti a chi fugge da discriminazione, guerre e torture per evitare di essere rinchiusi in un centro, è un’ulteriore crudeltà di un governo forte coi deboli e debole coi forti», ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. «Un migrante paga per non essere detenuto in un Cpr. A garanzia che resti in Italia. Vale a dire il contrario della redistribuzione», ha scritto Carlo Calenda, numero uno di Azione. Dal governo provano a disinnescare le polemiche. «La questione della garanzia finanziaria di 5 mila euro che i migranti dovrebbero pagare è ben diversa da come è stata raccontata», ha detto ieri Piantedosi. La garanzia finanziaria, «che riprende una direttiva europea (la 33 del 2013, ndr), non riguarda le persone nei Cpr» ma nuove «strutture di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri», tra cui c’è la Tunisia, la prima delle quali «sarà aperta domani (oggi, ndr) a Pozzallo, nel Ragusano». E il governo prova a chiarire chi andrà nei Cpr: «Persone socialmente pericolose, già raggiunte da provvedimento di espulsione, che non hanno il diritto di restare in Italia», fa sapere il sottosegretario alla Giustizia, Delmastro. s TEMPO DI LETTURA 4’05’’
Alla vigilia dell’anniversario delle elezioni che hanno portato il partito di Giorgia Meloni al governo, slitta la kermesse di Fratelli d’Italia. La partenza dell’evento prevista per oggi avrebbe coinciso con l’apertura della Camera ardente per Giorgio Napolitano. La premier ha tracciato lo stesso un bilancio dell’operato dell’esecutivo, in una intervista al Tg 1: «Vedo l’orizzonte dei 5 anni di governo e quell’orizzonte mi serve anche per realizzare le grandi riforme di cui questa nazione ha bisogno. Vorrei che questo fosse l’anno delle riforme. Avevo promesso che avrei consegnato un’Italia migliore di come l’avevo ricevuta e dopo un anno l’Italia è sicuramente più credibile, più stabile». Chissà quante volte il professor Stefano Simonetta, docente di Filosofia medievale presso l’Università Statale di Milano, avrà dovuto parlare del rapporto tra fede e ragione. Un argomento centrale in quell’epoca storica, ma centrale anche per un tifoso, nella cui vita vince quasi sempre la fede. Lo dimostra proprio Simonetta con questo racconto autobiografico del suo amore per il Milan e in particolare per Franco Baresi, l’Ufo del titolo. Dal primo derby, finito 5-1 per l'Inter, allo scudetto della Stella, dagli anni tristi della doppia Serie B ai trionfi dell’epoca berlusconiana, l’autore ci accompagna in quel percorso di formazione che ha accomunato generazioni di italiani: la passione ereditata dal padre, le prime follie fatte per andare a vedere l'amato Milan, le sconfitte e le gioie senza eguali che contraddistinguono la vita di un supporter. L’aveva già scritto Nick Hornby, lo ribadisce Simonetta: il tifo è una cosa maledettamente seria, la vita di un tifoso è fatta di sofferenze indicibili e chi ti augura “buon divertimento” quando vai a una partita non ha capito nulla del calcio.
STEFANO SIMONETTA DA BAMBINO HO VISTO UN UFO PAGINE 160, EURO 18,
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