La Gazzetta dello Sport - Romana
Che viaggio Boloca
Percorso Boloca, 24 anni, ha intrapreso la stessa via tortuosa dell’amico, anche se prima di camminare sulla vetta dell’Everest ha dovuto patire annate storte, colpi bassi e gran rifiuti. Il più importante nel 2018: la Juve lo tiene in rosa fino agli Allievi, poi lo scarta. Lui lascia l’Italia con gli occhi umidi e un bagaglio colmo di magliette, maglioni e sogni. Il campo base si chiama Presov, in Slovacchia, una città da novantamila abitanti a trenta chilometri da Kosice, dove una volta frenò anche la Roma di Spalletti (3-3 durante il terzo turno preliminare di Europa League nel 2009). «Volevo mettermi in gioco», ha raccontato Daniel alla Gazzetta. «Lo rifarei: vivevo da solo, sono diventato grande in fretta». Anche grazie alla sorte: due settimane fa ha contribuito a rifilare quattro ganci alla Juventus. La squadra che gli ha chiuso le porte da ragazzino e che l'ha spinto a migliorare. Si può dire che Daniel ha fatto sua una frase de L’arte della guerra. «I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra». Ora cammina a testa altissima dopo aver perso svariate battaglie. Tra il 2017 e il 2020 ha giocato in Serie D: Romanese, Pro Sesto, Francavilla e infine Fossano. In due annate su tre ha saltato la preparazione, nell’ultima è riuscito a cominciare in punta di piedi.
Volti amici Se gioca in Serie A lo deve a tre persone. La prima è Giorgio Boscarato, l’osservatore che l’ha portato a Presov dopo il “no” dello Slovan Bratislava. La seconda è Fabrizio Vassi, allenatore del Fossano. «Prima di me, nessun altro gli aveva fatto giocare due partite di fila». Daniel lo cita in ogni intervista che fa. L’ultima è Guido Angelozzi, direttore dell’area tecnica del Frosinone. Nel 2020 gli fece firmare un precontratto con lo Spezia, poi andò via e lo prese da parte: «Stai tranquillo, ti porto con
ALTEZZA
PESO me». Destinazione Benito Stirpe. L’anno scorso è stato una delle rivelazioni di Fabio Grosso in Serie B. Nato in Italia da genitori romeni, nel 2022 ha debuttato con la nazionale di mamma e papà, poi Mancini l'ha convocato per uno stage. Il suo sogno resta l'azzurro, anche perché quando è volato a Bucarest ha dichiarato di sentirsi un po' a disagio per via della lingua.
Correre Con Dionisi ha giocato titolare in 4 partite su 5. Al Fantacampionato costa 19 crediti (media voto di 6,1). Quest’anno è dodicesimo per chilometri percorsi in Serie A (11,634). La vita gli ha insegnato a correre, la famiglia gli ha trasmesso il valore del sacrificio. Suo padre lavorava in fabbrica, sua madre ha fatto la badante. Daniel gioca per loro. Così correre è più facile.
Prima di giocare tra i grandi ha disputato tre stagioni in Serie D La più importante con il Fossano nel 2020
Con Gatti
Nel 2007 lui e Gatti, difensore della Juventus, hanno giocato insieme nei Pulcini del Torino