La Gazzetta dello Sport - Romana

La prima volta di un arbitro donna: è Gaia Zonchello

- GETTY

pomeriggio. E che cosa dire di Rory McIlroy? Tre punti già portati alla causa, un gioco spettacola­re che ha scaldato il pubblico, esultanze da ragazzino ed esperienza da veterano. Peccato solo per la sconfitta con Cantlay e Clark nell’ultimo match, che lo ha lasciato pieno di nervosismo. Sul web ieri sera spopolava un video in cui Rory litiga con Jim Mackay nel parcheggio del Marco Simone. Jim è il caddie di Justin Thomas e McIlroy gli stava dicendo che Joe LaCava, che porta la sacca di Cantlay, lo aveva infastidit­o sul green della 18 agitando il cappello e mettendosi sulla sua linea del putt. Sono cose che succedono solo alla Ryder, dove gli animi si scaldano velocement­e.

12.35 Hatton (Eur) c. Harman (Usa) 12.47 Aberg (Eur) c. Koepka (Usa)

12.59 Straka (Eur) c. Thomas (Usa)

13.11 Hojgaard (Eur) c. Schauffele (Usa) 13.23 Lowry (Eur) c. Spieth (Usa)

13.35 Fleetwood (Eur) c. Fowler (Usa) 13.47: MacIntyre (Eur) c. Clark (Usa) I ntv Diretta dalle 11.30 su Rai Sport, Sky Sport Uno e Sky Sport Golf

Si sa che le sconfitte sono più difficili da gestire delle vittorie, infatti gli americani fra venerdì e ieri hanno dato il peggio. Da Brooks Koepka che si lamenta delle esultanze eccessive di Rahm – ma quando mai? – al capitano Johnson che ha parlato di una fantomatic­a congestion­e che avrebbe colpito tutta la squadra debilitand­o i giocatori, alle polemiche uscite intorno a Patrick Cantlay e alla sua arrabbiatu­ra con alcuni compagni. Il motivo? Dicono che non gli piaccia la Ryder perché a lui non piace giocare gratis e che proprio per questo si sia rifiutato di indossare il cappellino con la scritta Usa. Lui ha smentito e in effetti anche due anni fa aveva giocato in Ryder senza cappellino che invece di solito ha bene in testa per mostrare il nome dello sponsor. Tanto nervosismo, insomma. Oggi si chiude. All’Europa mancano solo 4 punti, è questa la cosa importante. s TEMPO DI LETTURA 4’35”

Vittoria storica in un match di Ryder

 Il 9&7 di Hovland-Aberg (9 buche di vantaggio a 7 dalla fine) fa storia. Supera il 7&6 di Irwin-Kite (Usa) su BrownSmyth del 1979 e quello di Bradley-Mickelson (Eur) su Westwood-Donald nel 2012.  Nella Ryder Cup italiana un’altra tappa da ricordare per il nostro golf. Per la prima volta nella storia un incontro di Ryder sarà seguito da un arbitro donna: toccherà alla nostra Gaia Zonchello che girerà con Hovland e Morikawa: «Ho un po’ di emozione, sono molto contenta». La Zonchello è stata anche la prima donna arbitro sull’European Tour e in questi giorni è già stata impegnata in Ryder nel ruolo di osservator­e (un aiuto all’arbitro ufficiale). a una parte c’è la foto sulla scalinata di Trinità dei Monti che ha fatto il giro del mondo: la Ryder Cup formato famiglia, giocatori con mogli e fidanzate rapite dalla bellezza di Piazza di Spagna, elegantiss­ime ed elegantiss­imi, Ralph Lauren per gli Usa, Loro Piana per l’Europa. E la foto felice e orgogliosa del capitano europeo Luke Donald con la moglie Diane alla fine della maratona di venerdì sera al termine della giornata monologo che ha fatto partire alla grande il vecchio continente. Dall’altra uno scatto di ieri, di tenore completame­nte diverso, le lacrime del leader: Scottie Scheffler, il numero 1 della classifica mondiale, è sulla minicar e stavolta Meredith, sua moglie, non sfodera il sorriso da cartolina, più sempliceme­nte uno sguardo e una carezza comprensiv­a. Strana la vita delle Wags del golf, e non solo del golf. Non solo jet set, non solo via Condotti o cene di gala o la vista mozzafiato dell’hotel di Monte Mario dove abita nei giorni della Ryder Cup il gran circo del golf. In questi mesi, si è detto e scritto, Brooks Koepka e sua moglie, l’attrice Jena Sims, hanno riunito il loro consiglio di famiglia diverse volte prima di decidere l’opzione Liv, la scelta di emigrare verso la Saudi League del golf.

DRito ufficiale Naturale che la copertina sia solo una parte della storia. Qui, però, in questa Ryder Cup che sovverte le regole dello stesso golf, storicamen­te, mogli e fidanzate fanno parte del rito, vestono allo stesso modo, persino la loro formazione è “ufficiale” con tanto di lista comunicata ufficialme­nte dall’organizzaz­ione. C’è pure una sorta di giornata a loro dedicata, un’altra delle tappe che scandisce il conto alla rovescia verso l’inizio delle giornate maratona della gara vera e propria.

Tenniste A proposito di formazioni ufficiali, non deve essere comunque facile slalomeggi­are fra potenziali gaffe. La lista, infatti, è inevitabil­mente da aggiornare. Qui, per esempio, ha debuttato Olivia Peet, mano nella mano nella Roma più bella con Ludwig Aberg, uno dei “giustizier­i” di Scheffler e Koepka. È stato una sorta di debutto in società per la giovane inglese che ha studiato però negli Stati Uniti: lei gioca da tennista profession­ista.

Piuttosto lontana dall’eccellenza

L’altra uniforme

Mogli e compagne dei giocatori di Team Usa vestite allo stesso modo durante la cerimonia d’apertura

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