La Gazzetta dello Sport - Romana
Adli, una nuova vita al centro Dirige anche con l’Udinese Giroud è ok: Diavolo sul sicuro
Il regista francese sempre più completo: inventa, segna e lotta PANCHINA BALLOTTAGGI SQUALIFICATI DIFFIDATI INDISPONIBILI ALTRI ARBITRO QUARTO UOMO PANCHINA BALLOTTAGGI SQUAL. DIFF. INDISP. ASSISTENTI AVAR ALLENATORE ALTRI
Ore 10.30 Decollo da Malpensa per Trieste; trasferimento in pullman a Udine Ore 13 e 17.30
Pranzo e merenda
Ore 18.55 Trasferimento allo stadio. Il rientro a Milano avverrà subito dopo il match: arrivo previsto alle 2.05 acine Adli ha un conto in sospeso con quelli in maglia bianconera: a San Siro, un girone fa, entrò dalla panchina, sfiorò appena la punta del piede di Ebosele e consegnò — tra mille polemiche — all’Udinese il rigore che avrebbe deciso la partita. Stasera può e deve essere un’altra storia: perché il Milan ha cambiato passo e perché Yacine è il faccione stampato sul manifesto della riscossa.
YRinforzo nascosto Adli, nell’ambiente milanista, piace a tutti: ai compagni, che ha invitato a pranzo l’anno scorso prima di una partita delicata contro la Juve, anche se in campo andavano loro, sempre gli altri; ai tifosi, che si infiammavano a vederlo cantare i loro cori e che finalmente hanno cantato per lui domenica scorsa, dopo il gol alla Roma, il primo da quando Adli è al Milan. E adesso il ricciolone col 7 sulla schiena piace anche a Pioli, che lo ha messo al centro del Milan e non lo toglie più: «La sua testa non è cambiata, perché Yacine è stato sempre attento e disponibile. A cambiare sono state alcune posizioni: se a inizio estate ci potevano essere dubbi sulla nuova posizione ora non ce ne sono più, per la squadra lui è come un nuovo acquisto».
Doppia fase Un acquisto di successo, visto il percorso di Adli in questa stagione, dopo la montagna di panchine del 2022-23: a Empoli è stato il giocatore che ha toccato più palloni (112) nonché il più preciso nei passaggi (92); contro la Roma è stato il milanista 93 Padelli, 1 Silvestri, 27 Kabasele, 16 Tikvic, 3 Masina, 30 Giannetti, 19 Ehizibue, 6 Zarraga, 24 Samardzic, 33 Zemura, 21 Camara, 25 Thauvin, 7 Success, 22 Brenner Payero-Samardzic nessuno Pereyra, Perez
Davis (5 giorni), Bijol (50), Ebosse (4 mesi), Deulofeu (6 mesi) nessuno
Pioli
57 Sportiello, 83 Mirante, 82 Simic, 95 Bartesaghi, 74 Jimenez, 42 Florenzi, 38 Terracciano, 80 Musah, 85 Zeroli, 18 Romero, 70 Traoré, 17 Okafor, 15 Jovic
nessuno nessuno Musah, Reijnders Kalulu, Thiaw e Tomori (2 mesi), Caldara (da valutare), Pobega (4 m.), Bennacer e Chukwueze (Coppa d’Africa) Pellegrino
Maresca Di Iorio-Scatragli
Baroni Abisso Irrati TV Dazn, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K, Sky Sport 251, Now INTERNET gazzetta.it che ha recuperato più palloni (5, cui si aggiungono due palloni intercettati): «Non sarà mai la sua caratteristica principale — ha spiegato Pioli — ma questo sottolinea che l’atteggiamento è quello giusto: Adli sa che in quel ruolo deve crescere anche in fase difensiva». Il prossimo passo, va da sé, sarà la conferma anche nelle prossime partite: tra settembre e ottobre Adli era partito titolare in quattro gare di fila, poi la panchina a Napoli e quel rientro beffardo, da subentrato, nella nottataccia contro l’Udinese.
Rafa e Oli La partita la aveva decisa un episodio più che discutibile, ma quello era comunque un Milan che evidenziava tutti i limiti del momento. Dagli esperimenti tattici fin troppo “spinti” di Pioli, che aveva schierato i suoi con un 4-2-4 improduttivo, alle difficoltà di Jovic da alternativa a Giroud, fino alla crisi di Leao, appena iniziata: tre giorni dopo il flop con l’Udinese Rafa avrebbe giocato la miglior partita della stagione, segnando in rovesciata nel 2-1 al Psg in Champions, ma il digiuno in campionato non si è interrotto. Anzi: siamo a 119 giorni senza reti, a 82 giorni senza un tiro in porta. «È una questione di precisione, perché i tentativi ci sono stati — ha detto Pioli —. Rafa adesso sta giocando molto di più con la squadra, è molto più associativo. Sono aumentati i suoi passaggi chiave e i suoi assist, e in ogni caso determina anche quando non segna perché libera spazi agli altri». Un candidato ad approfittarne? Olivier Giroud, naturalmente: l’attacco di febbre dei giorni scorsi magari lo ha rallentato un po’, ma non gli impedirà di ripresentarsi al centro dell’attacco del Milan. Il marcatore degli ultimi tre gol rossoneri a Udine è Ibrahimovic e stasera siederà in tribuna da ex, pronto a esultare per l’erede affamato di gol: vero, Giroud non ha mai fatto gol in Friuli, ma è altrettanto vero che non ci ha mai giocato.