La Gazzetta dello Sport - Romana
Morto in Toscana Mattia Giani Giocava in Eccellenza
«Il pneumotorace è la rottura di una bolla d’aria nel torace. Nel calcio esiste quella che si chiama commotio cordis che è un trauma compressivo che tra le altre cose può portare alla rottura di bolle di enfisema. Che però possono essere anche autramatiche. Alcune persone hanno queste bolle polmonari piede d’aria che a seguito di evento traumatico o in modo spontaneo si possono rompere e creare il pneumotorace. Che di fatto è l’uscita dell’aria nella cavità pleurica, che provoca problemi al polmone».
▶ Nel bollettino si parla di dolore acuto precordiale.
«Il precordio è lo spazio toracico davanti al cuore. In quei casi la prima cosa a cui pensi è il cuore. Lì c’è la struttura del meadiastino, che è lo spazio dentro cui alberga il cuore, condivisa con i polmoni. Qualsiasi patologia polmonare si riflette lì».
▶ Evan farà anche ulteriori esami di controllo.
«In questi casi, se non è una cosa importante, non si fa neanche un trattamento specifico, si lascia che il polmone si riprende spontaneamente. Poi Ndicka è forte e giovane, guarirà da solo. Ma gli esami di controllo sono normali, penso ad una tac toracica ad alta definizione, per vedere se ci sono altre situazioni di questo tipo».
▶ Immagino che il giocatore dovrà stare a riposo per un po’ di tempo...
«Fosse stato un trauma e basta poteva essere trattato come tale: superata la fase dolorosa dell’ematoma tutto va a posto. È chiaro che un pneumotorace allunga i tempi di recupero. Quanto? Dipenderà da quanto è grande questa falda d’aria. Più e grande e più ovviamente serve tempo».
Successe pure a Di Francesco, ma lui dovette anche essere operato
▶ Quanto successo non condizionerà il futuro calcistico di Ndicka?
«Assolutamente no. Di Francesco lo ebbe a Kapfenberg, ma Eusebio lo dovettero anche operare perché il trauma era davvero importante. Il quadro clinico era diverso, ma lo ricordo per capire che poi si torna a giocare normalmente».