La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Max Verstappen
L’incantesimo è stato finalmente spezzato. Sulla pista dove la Ferrari ha colto il 14 luglio 1951 la prima vittoria iridata, Carlos Sainz si toglie l’etichetta di eterno secondo, cucita addosso due anni fa a Monza dopo la vana rincorsa a Pierre Gasly, diventata con la F175 di quest’anno ancora più fastidiosa di fronte ai successi e alle prestazioni di Charles Leclerc. Ancora due settimane fa, finendo a soli nove decimi da Max Verstappen, aveva lasciato un po’ perplessi i suoi stessi uomini.
Sbavature Anche ieri, a voler guardare la sua corsa con un occhiocritico, Sainznon è stato impeccabile: si è fatto sorprendere al primoviadallaRedBullnumero1 che aveva però il vantaggio di montaremescole di gommamorbida, mentre sulla sua Ferrari c’era un treno di medie, dunque meno prestazionali allo scatto da fermo. Poi dopo la ripresa della corsa, seguita aldrammaticoincidente che ha visto Zhou volare oltre le gomme di protezione e schiantarsi contro le reti (il cinese e Albon, portato in ospedale, se la sono cavata solo con escoriazioni e tanta paura), si è disunito sotto
Il settimo posto è buono se penso ai guai avuti. E Checo ha preso bei punti per il team
Difesa e attacco Sainz invece, giocando sul fatto che alle sue spalle incombevano minacciosi Perez (rimontato dalla 17esima posizione) e un redivivo Hamilton, che fiutava l’impresa in una stagione sin qui senza vittorie, è andatoall’attaccodel compagno. I
● Sainz: «Che corsa, prima vittoria in F1. Grazie a tutti per il supporto incondizionato»