La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Scaloni prudente Di Maria riposa, con Alvarez può tornare Paredes
a millesima partita di Messi non può non essere una festa, pensano tutti. Ma dell’Australia il c.t. Scaloni non si fida, perché porta ancora sulla pelle i lividi dell’Arabia. Dopo il traumatico debutto al Mondiale, nessun argentino si sogna di sottovalutare l’avversario di stasera nell’ottavo. «L’Australia è una buona squadra, potente fisicamente, con individualità importanti, ma soprattutto è squadra». Ripete più volte “squadra”, per fare capire che si aspetta un avversario organizzato, capace di pressare e incartare. L’Australia schiera qualche gigante, l’Argentina è una delle squadre più basse del torneo. Scaloni teme anche questa trappola. Per il resto deve scegliere come sostituire Di Maria, uscito mercoledì con un dolorino. «Non è una contrattura – precisa il c.t -. Solo un risentimento, ma abbiamo avuto solo 2 giorni per recuperare. Vedremo». Difficile che lo rischi, conoscendo anche la storia dei muscoli delicati del Fideo. Il contrattempo potrebbe riportare in squadra Lautaro che, con la Polonia, è partito dalla panchina. Scaloni ha sempre considerato Alvarez un’alternativa a Di Maria oltre che una punta centrale. Anche con la Polonia ha lavorato molto in fascia lasciando il centro a Messi, falso 9. Con l’Australia
LScaloni potrebbe proporre Alvarez e Messi larghi, col Toro in mezzo (4-3-3) o liberare Messi alle spalle delle punte (4-3-1-2).
Da combattimento
Altra opzione: un Angel per l’altro. Correa (Atletico) ha caratteristiche simili al Fideo. O il talentino Fernandez avanzerà nel ruolo di Di Maria con il recupero in mediana di Paredes. Acuna ha recuperato dagli acciacchi, ma Tagliafico è pronto a dargli il cambio. Di sicuro ci sarà De Paul che non s’è perso un minuto di questo Mondiale. In 3 gare si sono avvicendati in tanti, l’ex udinese è rimasto il punto fermo: «Per le mie caratteristiche, preferisco giocare dal 1° all’ultimo minuto. Sento la fiducia dello staff. Non eravamo più abituati a perdere. La sconfitta con l’Arabia ci ha fatto scoprire la forza del gruppo». Arnold, c.t. dell’Australia, è un sopravvissuto. A marzo doveva essere cacciato, poi ha vinto lo spareggio col Perù ai rigori e ora è qui a giocarsi la felicità, contro Scaloni che doveva fare solo il traghettatore. Un derby tra precari di successo. Il dubbio di Arnold: confermare il 4-4-2 che ha piegato la Danimarca o togliere una punta (McGree) e aggiungere il veronese Hrustic a sostegno del centrocampo (4-4-1-1). «Non prometto di vincere con l’Argentina, ma v’assicuro che faremo tutto ciò che serve per vincere. Sarà una guerra e combatteremo».
Di Maria? Non è una contrattura ma solo un risentimento, abbiamo avuto solo 2 giorni per recuperare
Non prometto di vincere con l’Argentina, ma vi assicuro che faremo tutto ciò che serve