La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Louis contro Berhalter In mezzo c’è un record
Timothy Weah, 22, attaccante degli Stati Uniti che gioca al Lilla, in Francia. È il figlio di George, ex centravanti del Milan e Pallone d’oro nel 1995. Papà oggi è presidente della Liberia, il giovane Timothy rappresenta invece gli Stati Uniti e si è imposto tra le belle sorprese della fase a gironi di questo Mondiale orse, quando stringerà la mano a uno dei santoni del calcio oranje, Gregg Berhalter si emozionerà. Perché il semi sconosciuto c.t. degli Stati Uniti ha sempre detto: «Ho imparato molto dal calcio olandese». Lui è diventato professionista
Fnel 1994, emigrando dal calcio delle Università americane per finire allo Zwolle e poi allo Sparta Rotterdam. In quel periodo, Louis van Gaal girava una delle tante epopee dell’Ajax. Una ventina d’anni dopo, Berhalter si ritrova a sfidare da collega il santone. «Un onore. Però adesso penso alla partita. Io e la squadra sentiamo la responsabilità di utilizzare il Mondiale per creare ancora maggior interesse nel nostro Paese per il calcio. Anche per questo vogliamo andare avanti».
Recordman
Van Gaal, 71 anni, ha obiettivi diversi e la mette sull’ironia: «Voglio vincere il titolo, così da campione del Mondo mi arriveranno tante offerte. Il calcio è così». Quando si fa serio, dice: «Ho una grande nazionale, la migliore da tanti anni a questa
Caccia a Zagallo Louis van Gaal lascerà l’Olanda alla fine del torneo. Contro il collega americano Gregg Berhalter, 49 anni, cerca di allungare la striscia di vittorie e raggiungere Zagallo e poi Scolari parte, ma penso che in Olanda sia l’unico a pensarlo». Sì, in patria lo criticano per il gioco e Berhalter si stupisce: «Trovo assurdo mettere in discussione uno come lui». Louis non si cura di loro, ma guarda, passa e pensa a correre per la vittoria. Ma anche per il record personale. E’ l’unico della storia dei c.t. a non aver mai perso una partita, delle sue 10, al Mondiale. Nel 2014 l’Argentina battè la sua Olanda in semifinale ai calci di rigore. Louis può raggiungere Zagallo e Scolari, che con il Brasile riuscirono a infilare 11 e 12 gare senza sconfitte. Il primo ostacolo è l’allarme virus: tanti giocatori, tra cui De Jong, hanno accusato sintomi influenzali. Il secondo sono gli Usa: «Squadra energica, con giocatori molto fisici, ma faremo di tutto per batterli». Comunque vada, l’allievo Berhalter prenderà appunti.
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