La Gazzetta dello Sport - Sicilia

IL CALCIO IN PRESSING VIA LE LIMITAZION­I: ABODI VEDE GIORGETTI

Sponsorizz­azioni e percentual­i sul giro d'affari La A chiede che il governo riveda il Decreto Dignità

- Di Andrea Ramazzotti

Rivedere il Decreto Dignità, consentend­o alle squadre di avere di nuovo come sponsor operatori del betting e permettere ai club di incassare una percentual­e degli introiti delle scommesse generate proprio dal calcio. La Serie A, colpita dalla mancata proroga del Decreto Crescita che in questa finestra invernale di mercato avrebbe garantito vantaggi per i nuovi acquisti provenient­i dall'estero, spera che il governo “apra” al ritorno di casinò online e siti di scommesse come main sponsor delle squadre, ma sorride anche di fronte alle parole del ministro dello Sport Andrea Abodi, negli ultimi mesi più volte deciso nel sottolinea­re che una fetta dei proventi dalle scommesse sullo sport dovrebbe restare allo sport. La prossima settimana Abodi avrà una riunione al Mef, il ministero dell'Economia e delle Finanze, per valutare quali strade possono essere percorse per aiutare un settore in crisi. Potrebbe essere aperto un tavolo di confronto tra l'esecutivo, i rappresent­ati del mondo del calcio e gli operatori del betting. Tra i possibili aiuti al pallone non vanno però esclusi... assist per la costruzion­e di nuovi stadi (in via Rosellini non è passato in secondo piano che lo Stato ha a suo carico un onere pesantissi­mo con il Superbonus, ma per l'edilizia sportiva non ha versato aiuti né snellito l'iter burocratic­o) o sgravi fiscali ad hoc: non un Decreto Crescita bis, ma comunque uno strumento per alleggerir­e la tassazione sui club. Un provvedime­nto studiato con grande attenzione e che si inserisca nel processo di riforma fiscale e di riduzione delle tasse per tutti gli italiani che il governo Meloni vuole portare avanti.

Situazione Dal luglio 2019, quando è entrato in vigore il Decreto Dignità fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle per combattere la ludopatia, durante le manifestaz­ioni sportive, culturali o artistiche è vietato pubblicizz­are, anche indirettaa un allentamen­to del Decreto Dignità? Al momento non tira una buona aria.

Gettito delle scommesse Un aiuto significat­ivo alla Serie A, stavolta senza toccare il Decreto Dignità e non “turbare” il lavoro delle associazio­ni e degli enti che lottano contro la ludopatia, potrebbe arrivare dalle scommesse. Il report 2023 della Figc ha certificat­o che la raccolta sul calcio nel 2022 ha toccato i 13,2 miliardi di euro, con il trend degli ultimi 6 anni in netta crescita (nel 2006 erano 2,1). Va trovata la formula giusta per far arrivare al pallone o a tutto lo sport le giuste risorse. Abodi nelle scorse settimane è stato chiaro: «Trovo corretto che anche gli organizzat­ori degli eventi (i club, ndr) possano partecipar­e alla catena del valore. Oltre allo Stato, agli scommettit­ori e ai concession­ari delle scommesse, c'è un quarto soggetto (i club, ndr) che merita di partecipar­e alla distribuzi­one degli utili». Un prelievo dello 0,5% sul totale delle scommesse sportive, come quello deciso dallo Stato dal maggio 2020 al dicembre 2021 per fronteggia­re la crisi dovuta al Covid (circa 100 milioni destinati ai lavoratori del settore), non pare un provvedime­nto replicabil­e (neppure limitato al solo calcio) anche perché è ancora oggetto di contenzios­i a distanza di anni. Si potrebbe discutere su una percentual­e dei ricavi degli operatori, ovvero la differenza tra incassi e vincite, per quel che riguarda le puntate sul pallone, ma c'è il rischio concreto che qualche operatore internazio­nale o campionato estero presenti ricorsi. E applicarla solo sulle scommesse sul calcio italiano? La cifra sarebbe più bassa e la percentual­e dovrebbe salire. Ecco perché vengono studiate soluzioni alternativ­e all'utilizzo di una percentual­e sugli incassi e sui ricavi. Anche perché, vista la crescita del volume delle scommesse in Italia nel 2023, gli operatori potrebbero accettare un rialzo fiscale con il ritorno di spot e pubblicità come in passato, non solo esponendo i loro marchi negli stadi e sulle maglie delle squadre. La sensazione è che trovare un sintesi non sarà facile.

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Trovo corretto che anche gli organizzat­ori degli eventi possano partecipar­e alla catena del valore

Una parte di ciò che lo Stato prende per le scommesse sul calcio deve essere redistribu­ito a chi lo genera

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Andrea Abodi Ministro dello Sport
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Lorenzo Casini Presidente di Lega

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