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Nerazzurri unici Sempre a segno in ogni gara di A

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Solo cinque anni fa, quella seconda brillante stella nel firmamento distava anni luce: l’Inter, che ora la sta appuntando al petto, e il Milan, che cresce e progetta il sorpasso in un futuro corto, erano tristement­e quarta e quinta. Avevano battagliat­o fino all’ultima giornata per un posto in Champions, mentre la Juve giocava un altro campionato. La rincorsa è cominciata proprio allora: Antonio Conte e Stefano Pioli si sono accomodati sulle panchine dei due club a pochi mesi di distanza, le società hanno investito per tornare ai vertici, non solo con i denari ma soprattutt­o con le idee, e il vento è cambiato. Uno scudetto l’Inter nel 2021, un altro il Milan nel 2022, entrambe a festeggiar­e undici anni dopo l’ultima volta, e poi questo campionato in cui i nerazzurri dominano per distacco, ma pure il Diavolo secondo con merito mette le basi per rivaleggia­re presto. Oggi come mai, il derby di Milano è una terrazza con vista scudetto e con panorama

● In campo internazio­nale i nerazzurri di Simone Inzaghi possono vantare un altro primato stagionale. Se si consideran­o infatti soltanto i primi cinque campionati europei più importanti, l’Inter è l’unica squadra ad aver realizzato almeno una rete in ognuna delle proprie gare di campionato. I nerazzurri sono andati a segno in tutte le 29 partite giocate finora. La stagione straordina­ria di Lautaro incide ma non è il solo elemento: l’Inter è diventata una macchina da gol.

La leadership di Inzaghi con l’aiuto dei dirigenti

Da parte sua, l’Inter aspetta solo il momento in cui potrà tirare fuori quella buona bottiglia messa in frigo da mesi ormai: lo scudetto numero 20 è l’obiettivo di questo ciclo. Sarà pure centrato con un paio di stagioni di ritardo (la delusione del 2022 ha bruciato ed è diventata benzina), ma è pure il frutto di un lavoro di gruppo che parte da più lontano. La qualità del gioco è cambiata con Spalletti, Conte ha aggiunto feroce mentalità vincente, poi Simone Inzaghi ha completato l’affresco con un suo tocco personale: ha portato una leadership gentile, ha superato difficoltà e cadute, ha migliorato sia l’orchestra sia i singoli violini. Il fossato scavato oggi in campionato è la conferma di un lavoro profondo: l’Inter inzaghiana è ormai ammirata in Europa e per questo ad Appiano ci si mangia le mani per il k.o. imprevisto in Champions contro l’Atletico. A

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