La Gazzetta dello Sport - Sicilia
«Avevo provato anch’io anni fa con Ecclestone: è un gran passo»
he la F.1 provi ad acquistare il Motomondiale è tutto tranne che una novità. Per il precedente tentativo più affascinante che si possa immaginare basta chiedere a Giacomo Agostini... «Nemmeno a farlo apposta - sorride - tre o quattro giorni fa mi sono tornati in mano i documenti di quel progetto di acquisto insieme a Bernie Ecclestone. Parliamo di più di quarant’anni fa. Bernie era convinto, ma pensava non fosse quello il momento migliore, e che aspettando ancora un poco avremmo pagato meno. Non ero d’accordo, ma mi sono fidato di lui ovviamente, era certo molto più esperto. E invece ci hanno pensato altri. Peccato, avrei dovuto occuparmi io del Motomondiale».
C▶Sorpre⏻o dell’operazione Liberty?
«Non proprio, era un po’ nell’aria. È un bel colpo e di sicuro fa effetto, ma sapevo che stavano arrivando. Da una parte mi dispiace per Carmelo Ezpeleta, anche se spero che rimanga ancora un po’. Ha fatto tanto per il motociclismo, è sempre stato vicino ai team, ha aiutato chi era in difficoltà, non è stato egoista. Gli dobbiamo molto. Detto questo, l’operazione che si sta concretizzando è un passo avanti. Penso proprio che ne avremo un bel vantaggio anche noi “poveretti” delle due ruote».
▶Co⏻a può portare Liberty?
«Da come sta gestendo la F.1 direi delle belle cose. Con un aspetto importante: adesso si crea una posizione più di forza, con qualsiasi interlocutore. Sul tavolo oltre agli spazi della F.1 si possono mettere anche quelli del Motomondiale. La F.1 è in un momento d’oro, e siccome noi non siamo certo da meno a livello di spettacolo, anzi, io sarò di parte, ma credo che le nostre gare siano ancora più entusiasmanti, penso che ci sia un bel margine di crescita».
Perché negli Stati Uniti il Motomondiale