La Gazzetta dello Sport - Sicilia
TRE PUNTI IN 24 MINUTI È UN BLITZ DA CHAMPIONS L’UDINESE RESTA A TERRA
Undici giorni dopo lo stop per il malore di Ndicka, i giallorossi vincono al 95’. Per Cannavaro un debutto amaro: salvezza complicata
intanto, la riporta nella scia del Bologna quarto (ora a +4 sui giallorossi) e le permette di staccare l’Atalanta — ora sesta a -4 con la partita contro la Fiorentina da recuperare — nella corsa alla prossima Champions League. Una vittoria pesantissima, marchiata a fuoco dall’uomo della Provvidenza, Bryan Cristante, uno tra quelli di cui ti accorgi solo a tratti ma che pesa come un macigno in tante circostanze. In campo e fuori, nella gestione e nell’ambizione. E forse è anche giusto che una partita strana come quella di ieri l’abbia decisa proprio lui, che la vetrina se la prende solo quando c’è davvero da lasciare il segno.
Il sistema Alla fine ieri si è giocato in tutto per 24 minuti, tra tempo effettivo e recupero, ripartendo dall’orologio fisso al minuto 72 (che poi in realtà era 71’30”). Nessun calcio d’inizio, niente foto ufficiali o schieramenti iniziali. E nessun ingresso con gli arbitri o i bambini mano nella mano, come da rituale, ma il pallone consegnato ad Okoye e via, avanti così. Poco più di metà tempo reale, tanto per capire le difficoltà del caso. Con i gol di Pereyra e Lukaku a fissare l’1-1 iniziale, anche se il primo in campo c’era e il secondo no (causa infortunio). E si è ripartiti da una sfida mondiale come quella tra De Rossi e Cannavaro,
Bryan Cristante, 29 anni, segna di testa il gol del 2-1 Roma: è il suo terzo gol in Serie A quest’anno, per lui anche 4 assist
con l’allenatore della Roma che finora non era mai riuscito a battere l’amico-nemico, né da calciatore né da tecnico. È successo ieri con quel colpo di testa di Cristante, sulla seconda pennellata consecutiva di Dybala dalla bandierina. Ma è un gol che va a premiare soprattutto il coraggio di Daniele, che ha disegnato la Roma
con un 3-4-1-2 mobile, forse anche sulla scia degli insegnamenti tratti dal ko con il Bologna. Angelino è andato a fare la mezzala sinistra, ma spesso finiva alto per crossare e quando serviva si abbassava anche per difendere. Pellegrini e Azmoun si sono invece scambiati spesso posizione, mentre Dybala ha giostrato