La Gazzetta dello Sport - Sicilia
VERONA 5,5
6 SERDAR IL MIGLIORE
Si muove con forza a tutto campo con logica tattica. Tanta grinta per cercare anche di riequilibrare il risultato
6 MONTIPÒ Con buon riflessi si oppone a Isaksen Fulminato da Zaccagni tra parate non banali
5,5 TCHATCHOUA Casellante sulla destra. Poi comincia a spingere ma si ingolfa
5 CENTONZE Entra ma non dà energie
5,5 MAGNANI Governa bene la difesa fino al flop del gol
5 COPPOLA Prova a rimediare su Zaccagni e ha il colpo per pareggiare
5,5 CABAL Tiene posizione, poi sbanda. Salterà la Fiorentina
6 FOLORUNSHO Si muove tra mediana e trequarti con continuità
5 HENRY Sciupa l’occasionissima finale per pareggiare
5 MITROVIC Tenta un guizzo: poco per entrare in partita
5,5 DUDA Entra per potenziare gli argini, ma la gara cambia
5,5 NOSLIN Sempre mobile. Prima trequartista poi punta, però non punge
6 LAZOVIC Parte da trequartista, ma presto viene arretrato in difesa.
Lavoro oscuro
5 BONAZZOLI Inserito per cercare i pari che non arriva
5 SWIDERSKI Corre parecchio, ma sciupa a porta vuota
5 SUSLOV Perde il pallone che la Lazio alla vittoria
6 ALL. BARONI Gara ben preparata sul piano tattico e poi adeguata alle nuove esigenze. Costa caro il black out sul gol
Con le unghie e con i denti. Soffrendo fino alla fine, ma senza uscire mai dalla partita, la Lazio supera il Verona e continua la sua corsa a un piazzamento europeo. Ad oggi sarebbe Europa League, ma il sogno di tornare in Champions, per quanto molto difficile, non è ancora tramontato. E il terzo successo consecutivo in campionato (quinto nelle ultime sei) lascia accesa la speranza di un finale che potrebbe essere sorprendente. Anche perché la squadra biancoceleste lo ottiene con una caparbietà e una intensità che in questa stagione si erano viste raramente. E lo conquista, il successo, contro un Verona che gioca un’ottima partita grazie anche alle intuizioni di Baroni che cambia in continuazione il sistema di gioco e complica non poco i piani di Tudor.
Il labirinto di Baroni Alla fine a decidere sono, come sempre più spesso capita, i cambi nella ripresa. Nella prima frazione, infatti, la formazione veneta controlla abbastanza agevolmente. I biancocelesti promettono bene (palla-gol non sfruttata da Isaksen nei primi minuti), ma poi vanno sistematicamente a sbattere contro il muro mobile di Baroni. Il tecnico gialloblù dispone i suoi uomini con un 4-23-1 che in fase di non possesso diventa un 4-4-2 impenetrabile (Noslin affianca Swiderski, Mitrovic e Lazovic arretrano sulla linea dei due mediani Serdar e Folorunsho). Baroni nota però qualche accenno di crepa, specie sul versante sinistro della sua retroguardia, dove Isaksen è particolarmente attivo. E così, a metà
LAZIO (3-4-2-1)
Mandas; Patric, Romagnoli, Casale (dal 16’ s.t. Pedro); Isaksen (dal 16’ s.t. Zaccagni), Guendouzi, Kamada, Marusic; F. Anderson (dal 42’ s.t. Vecino), Luis Alberto (dal 31’ s.t. Hysaj); Castellanos (dal 42’ s.t. Immobile) PANCHINA Sepe, Renzetti, Pellegrini, Lazzari, Cataldi, Rovella, D. Gonzalez ALLENATORE Tudor ESPULSI nessuno AMMONITI Romagnoli e Kamada per gioco scorretto, Luis Alberto per c.n.r., Zaccagni per proteste
CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO (52.2m)
VERONA (4-2-3-1) Montipò, Tchatchoua (dal 34’ s.t. Centonze), Magnani, Coppola, Cabal; Folorunsho (dal 42’ s.t. Henry), Serdar; Mitrovic (dal 16’ s.t. Duda), Noslin, Lazovic (dal 34’ s.t. Bonazzoli); Swiderski (dal 16’ s.t. Suslov) PANCHINA Chiesa, Perilli, Belahyane, Tavsan, Vinagre, Silva, Dawidowicz, Patanè, Charlys ALLENATORE Baroni ESPULSI nessuno AMMONITI Duda per c.n.r., Cabal e Coppola per gioco scorretto, Noslin per proteste CAMBI DI SISTEMA dal 25’ p.t. 5-4-1 BARICENTRO MOLTO BASSO (47.9m)
ARBITRO Massa di Imperia
VAR Pairetto di Nichelino
NOTE spettatori 40 mila circa, incasso n.c. Tiri in porta: 7(1 traversa, 1 palo)-2. Tiri fuori: 8-5. In fuorigioco: 7-0. Angoli: 4-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’