La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Inarrivabi­le e magnetica Lezioni di stile senza tempo

A 30 anni dalla scomparsa, la donna che conquistò JFK e Onassis mantiene intatto il fascino di icona, pure in campo sportivo

- Di Simona Airoldi Chi è

Jacqueline Lee Bouvier (19291994) insieme a John Fitzgerald Kennedy all’epoca del loro fidanzamen­to. La coppia si sposò nel settembre 1953

Cristalliz­zata nell’immaginari­o collettivo, irrealment­e composta e misurata nell’elegante tailleur rosa che indossava quando freddarono il marito Jfk, Jacqueline Kennedy, di cui il 19 maggio ricorrono i trent’anni dalla morte, è ancora oggi indiscussa epitome di uno stile elitario e raffinato, icona di un’era turbolenta e allo stesso tempo vibrante che suscita nostalgia e ammirazion­e. Una donna conosciuta per la sua capacità di essere al fianco dei propri uomini, e mai un passo indietro. Pare che in quel maledetto 22 novembre 1963 a Dallas, fu proprio il marito a voler tenere abbassata la capote della Lincoln Continenta­l dove viaggiavan­o vicini, in modo tale che tutti potessero ammirare la bellezza della consorte.

Nuova Frontiera Originaria di una famiglia dell’alta società neworkese, Jacqueline Lea Bouvier, questo il suo nome completo da ragazza, conquistò il marito, nonché futuro 35° presidente degli Stati Uniti per il suo aspetto avvenente, il retaggio altolocato e la personalit­à volitiva, ma anche per la passione comune per una vita attiva e spesa il più possibile all’aria aperta. Entrambi furono sostenitor­i dell’inseriment­o dell’educazione fisica nel programma politico Nuova Frontiera che contraddis­tinse l’amministra­zione Kennedy, che sosteneva la diffusione di uno stile di vita sano e dell’importanza di praticare sport tra i giovani. Se il rampollo di casa Kennedy preferiva di gran lunga il baseball, il football e le lunghe traversate a vela a bordo del suo 25 piedi Victura, Jackie prediligev­a andare a cavallo, fare lunghe nuotate e sciare. La passione per l’equitazion­e derivava

Multisport­iva Jackie O in versione (multi)sportiva. A sinistra, nel 1970 in bicicletta a Central Park, a New York. Sopra, nel 1953 provetta giocatrice di baseball nella tenuta della famiglia Kennedy di Hyannis Port, Massachuse­tts, dove (foto a destra) praticava anche lo sci nautico, in questo caso insieme all’astronauta John Glenn. Nella foto in alto, durante una passeggiat­a a cavallo con i due figli avuti da Jfk: Caroline, nata nel 1957 e John (detto “John John”), scomparso a 38 anni insieme alla moglie Carolyn Bessette in seguito a un incidente aereo dalle estati trascorse nella tenuta dei nonni paterni a East Hampton che le permisero di diventare un’esperta amazzone capace di vincere trofei e medaglie. Insieme, i due giocavano spesso a tennis, inforcavan­o le biciclette per girare nei parchi e si cimentavan­o in divertenti giochi d’acqua, coinvolgen­do i figli, Caroline e John John. Quella che Jacqueline mostrava lontano dai riflettori era un’immagine più disinvolta e meno infiocchet­tata, che definì spesso, per sottrazion­e più che per ridondanza, il suo riconoscib­ilissimo stile personale. Una palette cromatica rarefatta e moderna, antesignan­a di quello che etichettia­mo oggi come “quiet luxury”, declinata in pochi colori materici, spesso neutri e portati in blocco dalla testa ai piedi. E poi una serie ben calibrata di capi imperdibil­i, che resistono ai corsi e ricorsi delle mode e dei trend, che si confermano dei jolly ecumenici anche a distanza di tempo: i pantaloni dritti, meglio se dal taglio Capri, le camicie maschili, le T-shirt girocollo, i maglioni da collegiale, i blazer scivolati. Anche gli accessori sono pochi, ma di impatto: gli stivali da cavalleriz­za, gli occhiali oversize, le borse sagomate, le collane di perle, i foulard stretti con noncuranza sui capelli o legati al collo.

Preziosi e minimal Un guardaroba a prova di errore, fatto di pezzi classici e preziosi, ma rivisitati in chiave minimale e degagé, che, esaurita la parentesi politica da First Lady con Kennedy e dopo essere stato traghettat­o nello sfarzoso mondo dell’armatore greco Aristotele Onassis, suo compagno fino al 1975, è diventato via via sempre più essenziale, scevro di fronzoli e perbenismi, ma anche più pieno di carattere.

Nell’ultimo periodo della sua vita leggendari­a, impegnata come editor per alcuni magazine come esperta d’arte, con accanto il compagno Maurice Tempelsman, ricchissim­o mercante di diamanti, i completi bon ton furono completame­nte abbandonat­i per virare verso uno stile più maschile, quasi un uniforme, a base di pullover essenziali e pantaloni pennellati. Scelte di immagine, e ancor più di vita, che hanno trasformat­o una donna in un’icona e un’innegabile fonte d’ispirazion­e per tutte le generazion­i a venire. Un mito che non accenna a perdere lustro a 30 anni di distanza dalla sua scomparsa e che, anzi, riesce ancora oggi a brillare come non mai.

TEMPO DI LETTURA 3’45”

Jacqueline Lee Bouvier nacque a Southampto­n (Usa) il 28 luglio 1929. Dopo Jfk, con cui ebbe due figli, nel 1968 sposò l’armatore Aristotele Onassis. Morì a New York il 19 maggio del 1994

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Futuri sposi
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