La Gazzetta dello Sport - Sicilia

IL RITORNO Binotto pronto a un’altra sfida La tentazione è Aston Martin

L’ex team principal della Ferrari potrebbe rientrare con un progetto ambizioso. Piace al magnate Stroll

- Di Luigi Perna Mattia Binotto

La posizione migliore

Il miglior piazzament­o a Montecarlo è il quarto posto del 2022. In un GP bagnato e concitato, era rimasto vittima di una strategia sbagliata. Lo scorso anno ha chiuso 6°.

L’ultima gara da team principal è stata il GP di Abu Dhabi a fine novembre 2022. Poi il cammino di Mattia Binotto con la Ferrari si è bruscament­e interrotto, dopo ventisette anni, e l’ex direttore tecnico che aveva cominciato come motorista di Michael Schumacher è entrato in quel limbo chiamato “gardening” per il quale tutte le figure di primo piano delle squadre sono obbligate a un periodo di stop prima di assumere un altro incarico. Quello di Binotto ormai è finito da sei mesi e l’ingegnere italo-svizzero, che non è mai sparito completame­nte dai radar della F.1, sembra pronto a lanciarsi in una nuova sfida. Le voci di mercato lo hanno accostato molte volte all’Audi, che farà il suo ingresso ufficiale nei GP a partire dal 2026, terminando l’acquisizio­ne del cento per cento delle quote azionarie della Sauber. La scorsa estate c’erano state altre indiscrezi­oni relative a un’offerta da parte dell’Alpine quando Otmar Szafnauer fu sostituito “ad interim” da Bruno Famin. Ma Binotto ha preso tempo, scelta indovinata a giudicare dalla situazione attuale della squadra francese, aspettando opportunit­à migliori. Il momento finalmente sembra arrivato.

Lungo colloquio Nel fine settimana di Imola, l’ex capo della Gestione Sportiva del Cavallino era presente nel paddock e ha incontrato molte vecchie conoscenze. In particolar­e, però, è stato “avvistato” nell’hospitalit­y dell’Aston Martin, dove ha parlato a lungo con il proprietar­io Lawrence Stroll, padre del pilota Lance. Solo una visita di cortesia? A quanto pare no. Nel senso che da parte del magnate canadese È nato a Losanna (Svizzera) e ha 54 anni. Laureato in ingegneria meccanica, nel 1995 entra alla Ferrari come ingegnere motorista e due anni dopo passa al reparto corse in F.1. Qui percorre tutta la trafila interna: nel 2016 diventa il direttore tecnico, nel 2019 il Team principal. A fine 2022, dopo 27 anni, lascia Maranello, sostituito da Vasseur. Da febbraio è consiglier­e delegato di Texa della finanza ci sarebbe un interesse concreto ad avere Binotto come team principal della sua squadra, attualment­e guidata da Mike Krack, dirigente dal passato Bmw. Le ambizioni di Stroll, che ha investito largamente per dotare il team di una nuova sede a Silverston­e con galleria del vento e simulatore, sono note. L’obiettivo è portare l’Aston Martin a vincere in F.1. Tanto da avere provato a strappare Adrian Newey alla Red Bull con un’offerta da cento milioni di dollari in quattro anni, a quanto pare senza successo.

Manager e tecnico L’ingaggio di Binotto potrebbe essere vantaggios­o per la crescita del team, che quest’anno ha fatto un passo indietro dopo il brillante inizio del 2023, quando era stato elogiato il lavoro del direttore tecnico Dan Fallows, delfino di Newey arrivato dalla Red Bull. Bisogna riorganizz­are alcune aree del team e le competenze trasversal­i di Binotto, a livello tecnico e managerial­e, aiuterebbe­ro in questo processo di sviluppo. Fra l’altro, andrebbe ad allargare la colonia di ex dirigenti della Ferrari approdati all’Aston Martin, nel settore Automotive, cioè Marco Mattiacci che ha ricoperto il ruolo di team principal in F.1 nel 2014 e Amedeo Felisa, storico amministra­tore delegato dell’azienda di Maranello.

Nuove regole Potrebbe essere davvero la sfida che Binotto aspettava per rimettersi in gioco nei GP, dopo avere passato un anno e mezzo a curare le sue passioni extrasport­ive, in particolar­e la Cantina con annesso vigneto nella quale ha investito per produrre vino (vive fra Reggio Emilia e le colline di Terre di Canossa). La pausa è servita a metabolizz­are la fine del rapporto con la Ferrari e a voltare pagina. A Binotto era mancato il sostegno, da parte del presidente John Elkann, di cui oggi gode Fred Vasseur. La rivoluzion­e dei regolament­i 2026, che vedrà l’Aston Martin affiancata dal colosso Honda nella fornitura delle power unit, potrebbe dargli un’altra grande occasione.

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GETTY Dinastia A sinistra Lance Stroll, 25 anni, con il padre Lawrence, 64

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