La Gazzetta dello Sport - Verona
Leader massimi ma il capobranco ce l’ha Scaloni
MBAPPÉ nche se parliamo di carisma e di incidenza nel gruppo, Leo Messi è al di sopra dei due concorrenti stellari. La Pulce è diventato il leader della Seleccion che in passato gli rimproveravano di non essere. La striscia dei 36 risultati utili, la vittoria in Coppa America e nella Finalissima di Wembley contro l’Italia lo hanno fatto sentire per la prima volta vincente in Nazionale, come lo è sempre stato nei club. Da questa nuova autostima è nata la più autorevole e palese leadership di Messi, ammirata al Mondiale. Alla vigilia della prima partita contro l’Arabia Saudita, Leo si è presentato in conferenza stampa a dettare la linea della spedizione e, soprattutto, dopo la traumatica sconfitta, si è fermato a parlare nella pancia dello Stadio Lusail. Ha trasmesso parole di conforto e speranza, per la squadra e per il popolo, una specie di messaggio alla nazione. In passato, dopo una brutta sconfitta, si era nascosto spesso, in compagnia dei suoi fantasmi. Ma non è solo una questione di carisma. Senza mancare di rispetto all’autonomia tecnica di Lionel Scaloni, va messa in conto una partecipazione della Pulce nelle scelte del c.t., sia di gioco, sempre molto offensivo, sia di uomini, tipo l’insostituibile De Paul, fidatissimo di Messi. Leo sente la responsabilità della sua ultima spedizione
Amondiale, perché è stato coinvolto nel progetto molto più di un semplice giocatore. Non è solo un operaio di campo, siede nel consiglio d’amministrazione. Neymar e Mbappè hanno un’incidenza assolutamente inferiore nella gestione di Brasile e Francia, anche perché Tite e Deschamps hanno altra età e altra carriera alle spalle che conferiscono loro una diversa autorevolezza. Neymar e Mbappè sono comunque leader forti, più in virtù del loro status che per indole naturale. O Ney è il giocatore più iconico del calcio brasiliano. Averlo ritrovato in campo è come aver ritrovato un capo in battaglia, una spinta in più, specie per i guerrieri più giovani. Il miglior Brasile è coinciso con il ritorno del capo, non a caso. La Francia campione del mondo non ha bisogno di cariche ulteriori, anche perché i francesi nascono già ben dotati di autostima e hanno in panca un piccolo imperatore, Napoleone Deschamps, carico di gloria dopo la campagna di Russia 2018. Ma sapere di poter contare su Kylian Mbappè, cioè sul giocatore attualmente più esplosivo e decisivo al mondo fa molto bene all’ottimismo. 1’58”
NEYMAR