La Gazzetta dello Sport - Verona

L’Inter può vincere la seconda stella a casa del Milan

Domenica 21 aprile, dopo il ritorno dei quarti delle Coppe: sarebbe clamoroso...

- Di Sebastiano Vernazza MILANO

vanti tutta, verso la seconda stella. Ormai è questione di tempo. Quando l’Inter, oggi a più 12 sulla Juve seconda, avrà la certezza aritmetica del suo ventesimo scudetto? Mancano 12 giornate alla fine, tante, ma se la capolista manterrà la media dell’anno solare 2024, 11 vittorie su 11 in tutte le competizio­ni, il momento arriverà presto. Sì, ma quando? Il nostro piano dice che l’ipotesi derby, MilanInter del 21 aprile, 33ª giornata, è tutt’altro che remota. Se l’Inter, alla fine di quel derby, si ritrovasse a più 16 sulla seconda, lo scudetto sarebbe cosa fatta: a cinque

Agiornate dal traguardo, nessuno potrebbe più acciuffarl­a. E poi il record della Juve di Conte, nel 2014, i 102 punti: l’Inter è ancora lontana, a meno 33, ma se continuerà a vincerle tutte, trasformer­à la fantascien­za in realtà.

Par condicio, però... Il prossimo derby capiterà dopo il ritorno dei quarti di Champions ed Europa League e ci auguriamo che sia il Milan sia l’Inter siano ancora dentro le due eurocoppe. Nell’eventualit­à ci sarebbe par condicio, anche se la Champions si gioca il martedì e il mercoledì e l’Europa League il giovedì: l’Inter godrebbe di uno o due giorni di riposo in più. Niente sabato 20: la partita, presumiamo, verrebbe programmat­a per domenica 21 o in posticipo lunedì 22. Sia il Milan sia l’Inter sono fuori dalla Coppa Italia, le cui semifinali di ritorno sono in calendario il 23 e 24 aprile. Da discutere l’orario, anche per ragioni di ordine pubblico.

Mai successo Nella storia della Serie A a girone unico, dal 192930, non è mai accaduto che uno scudetto sia stato assegnato in coda a un derby di Milano. Saremmo davanti a qualcosa di inedito e di inesplorat­o. È vero che Milan e Inter si sono affrontate per tre volte nella fase a eliminazio­ne diretta della Champions, nottate ad altissima tensione in cui non è accaduto nulla di irrimediab­ile, se non nel 2005 l’interruzio­ne per lancio di fumogeni della curva Nord, oltre al petardo che colpì

GLI ALTRI TRICOLORI

Ferrari Fermare Osimhen non è facile, soprattutt­o se neanche il tuo compagno di repar to ti aiuta. Lui riesce a togliere in avvio un gol fatto al nigeriano, poi si arrende

Doig

Era già in fase calante a Verona, qui è arrivato nel mercato di gennaio ma non si è ancora ripreso. Non costruisce un’opposizion­e decente a sinistra, e non sale. Cambiato

Henrique

Sale senza palla per soffocare Lobotka, dovrebbe costruire la manovra, però oltre a non riuscirci commette uno sbaglio clamoroso: serve Politano, e il Napoli fa 3-1

Thorstvedt Interno sinistro anche per la squalif ica di Boloca, è travolto dalle avanzate di Anguissa e compagni. Non chiude, viene tagliato fuori e il Napoli passa sempre

Bajrami Trequar tista spostato a destra, dovrebbe coprire Mario Rui e Traorè, ma raramente è puntuale. In fase offensiva soltanto la sponda sull ’1-0. Cambiato

Pinamonti Rimbalza per tutta la par tita contro Rrahmani e amici, d’accordo che non gli arrivano suggerimen­ti invitanti, però fatica anche a tenere palla ( Kumi s.v.)

Laurienté Passivo in attacco, forse non d’accordo con il lavoro difensivo che gli viene chiesto, si fa sempre comandare da Di Lorenzo. Solo 8 passaggi positivi, 11 in totale

Missori Anche lui entra quasi per accumulare minuti con il match chiuso, si mette sulla fascia destra e raramente vede in faccia Kvaratskhe­lia.

Volpato Mandato in campo sul 5-1 al posto di Racic, ma si sistema alto a destra. Non può cambiare una par tita che è già pesantemen­te segnata, però si gira sul 6-1

Defrel Davvero diff icile trovare un gesto che possa incantare se entri in campo quando la tua squadra perde 6-1. Solo sostegno per Pinamonti.

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