La Gazzetta dello Sport - Verona
Campioni contro
Marco Bezzecchi
Fabio Quartararo
GP24 Da sinistra, Jorge Martin, Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi
La concretezza contro l’istinto (da tenere a bada). La consapevolezza in quello che può dare lui e l’alchimia già quasi perfetta con la GP24, contro le incognite che aleggiano sulla propria condizione fisica (poche) e la compatibilità con una moto molto diversa da quella Honda che ha guidato per 11 stagioni. Con la disputa delle prime due sessioni, oggi la MotoGP inizia la tournée che da qui al 17 novembre la porterà in giro per il mondo, il Qatar come partenza e Valencia come grande atto conclusivo. E, al di là di qualsiasi discorso campanilistico, gli occhi di tutti in questo inizio saranno inevitabilmente puntati soprattutto su loro due, Francesco Bagnaia e Marc Marquez, il campione delle ultime due stagioni intenzionato a diventare ancor più padrone del Mondiale e il campionissimo un tempo spesso imbattibile che dopo mille odissee va alla ricerca, prima ancora della competitività assoluta, soprattutto di certezze interiori.
Le certezze di Pecco... «Arrivo in forma, nei test abbiamo lavorato bene e fatto tutto quello che avevamo pianificato. E poi c’è il feeling con la moto che è molto buono, sembra che la GP24 sia estremamente competitiva — racconta Bagnaia nella conferenza stampa — Il passo più
L’edzione Strana questa MotoGP, che festeggia la 75a stagione di Motomondiale, quando in realtà quella che inizia oggi è la 76a, visto che la prima edizione è del 1949
Faccia in su grande è stato in frenata. Lo scorso anno con la GP23 il venerdì mi sono spesso trovato a lottare con l’assetto, a fine stagione faticavo, non ero più esplosivo. Con questa, invece, ho avuto subito un gran feeling». Non è mai stato troppo esuberante nelle dichiarazioni, Pecco. Non lo era nei momenti complicati, quando tendeva anche a chiudersi un po’ troppo in se stesso, non lo è oggi che, fresco di rinnovo («Ne parlavamo già nel 2023, Ducati e io andavamo nella stessa direzione, è stato facile e siamo tutti contenti») è diventato il riferimento del Mondiale. Piaccia o meno, le sue dichiarazioni le fa pennellando traiettorie, attaccando frenate, accelerando forte. «Non mi sento diverso. La mia ambizione e il lavoro nel box, ma anche a casa, sono esattamente gli stessi», dice. Lo scorso anno per portarsi a casa il secondo Mondiale è salito sul podio in 28 delle 39 gare tra Sprint Race e GP, a dimostrazione di un rendimento di altissimo livello. E quest’anno minaccia di fare altrettanto, dopo un inverno che lo ha visto di
Da oggi a Losail via al Mondiale. Pecco: «Arrivo in forma. La GP24 mi piace» Marc: «Imparo da chi guida la Ducati da tempo. E migliorerò»
struggere nei test i primati di Sepang e Losail. «La mia missione è vincere il terzo Mondiale. La prestazione c’è, il team è fantastico, abbiamo la possibilità di ripeterci. Dobbiamo solo lavorare a testa bassa e spingere».
...e le incognite di Marc Le certezze di Bagnaia sono inversamente proporzionali a una strada ancora tutta da scoprire per Marc. Che per tornare Marquez, ha stravolto completamente la sua vita. Via dalla Honda dove per certi versi era il padre padrone, per la Ducati del team Gresini, dalla casa motociclistica più grande al mondo a una squadra satellite, dove ha trovato sì la moto campione, ma dello scorso anno. «Il mio inverno è stato completamente diverso – riconosce l’otto volte iridato –. Ero abituato a provare tantissime cose nuove, ho dovuto fare l’opposto, lavorando su me stesso, adattarmi alla moto. In questo mo
HAN DETTO
Il rinnovo? Volevamo entrambi la stessa cosa, alla fine è stato facile. E ora posso correre libero
Ho faticato all’inizio ad adattarmi alla moto nuova, in frenata è diversa. Ma sono pronto per iniziare
Yamaha ha cambiato mentalità, lo scorso anno nelle prime gare stavo male a non esser competitivo
LO SFIDANTE
NUMERO
1’27”