La Gazzetta dello Sport - Verona
NELLA SFIDA IN ABRUZZO È TESTA A TESTA TRA MARSILIO E D’AMICO L’AFFLUENZA IN CALO
Il governatore uscente in vantaggio secondo le prime previsioni Test per la maggioranza e per il “campo largo” esteso ai centristi Le ripercussioni sulla politica nazionale in vista delle Europee Sfida all’ultimo voto in Abruzzo: in lieve vantaggio Marsil
IL TEMA DEL GIORNO
IN 5 PUNTI
La regione in bilico
milioni di aventi diritto Sono 1,2 milioni gli elettori totali della Regione Abruzzo. Si è votato per eleggere il presidente della giunta e 31 consiglieri regionali
1Marsilio in lieve vantaggio, secondo i primi exit-poll: la sfida per l’Abruzzo si deciderà comunque all’ultima scheda.
Due soli candidati, centrodestra contro centrosinistra, niente voto disgiunto. Sembrerebbe tutto facile, ma l’Abruzzo resta in bilico. A mezzanotte, stando al secondo exit-poll di Noto Sondaggi per Rete8, la forbice del governatore uscente, Marco Marsilio, è del 50,5%-54,5%; quella di Luciano D’ Amico del 45,5%-49,5%. Bisognerà aspettare oggi, con la conclusione dello spoglio, per stabilire chi abbia vinto. Chi sono i due candidati, gli unici a correre? Uno è Marsilio, governatore uscente, espressione di FdI e sostenuto dal centrodestra al completo, a cui qualcuno contesta di essere «più romano che abruzzese». Lo sfida D’Amico, economista, già rettore dell’Università di Teramo, sostenuto da Pd e M5S, assieme a Verdi-Sinistra Italiana, Azione e i renziani, in un “campo largo” persino più esteso di quello che due settimane fa ha portato Alessandra Todde alla vittoria in Sardegna. L’affluenza, dopo i segnali incoraggianti della mattinata, alle 23 segnava un lieve calo: 52,3,% rispetto al 53,3% di cinque anni fa. Nel 2019, Marsilio si impose con il 48% dei voti, in uno scenario politico molto diverso (nel centrodestra, la Lega era reduce dal buon risultato alle Politiche del 2018 e andava verso il boom delle Europee 2019).
2Non sono mancate le accuse incrociate sul «silenzio elettorale violato».
Sempre più difficile rispettarlo, in epoca di social e con una comunicazione che non si spegne mai. Ma il momento di riflessione dell’elettore esiste e fa sempre litigare. La miccia l’ha accesa sabato sera il direttore del Fatto Marco Travaglio, con la trasmissione “Accordi & Disaccordi”, sul Nove, dedicata proprio a Marsilio. Travaglio, secondo il governatore, avrebbe fatto «un comizio condito di calunnie, seguito a ruota dal giornalista Andrea Scanzi. Mi ha calunniato descrivendomi come indagato e condannato in primo grado, per un reato che non ho mai commesso e per il quale non sono mai stato né indagato né tantomeno condannato. Con Travaglio ci vediamo in Tribunale» ha annunciato Marsilio. Dal fronte opposto, non sono rimasti a guardare. «Marsilio alimenta la polemica politica per violare il silenzio elettorale. Del resto, è in buona compagnia, visto che la regola del silenzio è stata violata anche dal ministro Tajani con un tweet, dal collega Salvini con un video su Instagram e dalla stessa premier Meloni, che ha festeggiato pubblicamente la vittoria della nazionale azzurra di rugby» ha sottolineato la senatrice abruzzese del M5S Gabriella Di Girolamo.
3Cosa succede se vince Marsilio? Cosa succede se vince D’Amico?
Voto locale, si dirà, si sceglie il governatore (e 31 consiglieri regionali). Difficile però non dare una lettura politica, in chiave nazionale. Se l’Abruzzo scegliesse di farsi governare ancora dall’attuale presidente della Regione, il centrodestra potrebbe tirare un sospiro di sollievo e archiviare la sconfitta in Sardegna come «un episodio». Perché anche in questo caso, come sull’isola, la maggioranza di governo sfidava il “campo largo”. Anzi, stavolta larghissimo, visto che anche Azione e l’area riformista sostengono D’Amico. La premier Meloni potrebbe intestarsi la conferma di Marsilio, esponente storico della Destra e suo fedelissimo (primo governatore di FdI), come una vittoria personale, e affrontare con meno patemi i mesi che portano alle Europee dell’8-9 giugno. Se oggi, invece, i risultati definitivi dovesse premiare D’Amico, anche al fotofinish com’è stato per Todde in Sardegna, il centrodestra dovrebbe fare i conti con la seconda sconfitta di fila, e il “campo largo” potrebbe brindare ancora, incassando un ulteriore segnale che – almeno a livello loca
Marco Marsilio
56 anni, è il governatore uscente di centrodestra le – il vento sta cambiando. Sarebbe l’ennesima prova che l’asse Pd-M5S-Verdi Sinistra può battere il centrodestra, e un risultato simile potrebbe accelerare una soluzione per il prossimo appuntamento con le Regionali, il 21-22 aprile in Basilicata.
4Prossimo test, appunto, in Basilicata. E qui il “campo largo” stenta a nascere.
«Se ci dividiamo noi, hanno già vinto gli altri» ha detto senza giri di parole il governatore del
GLI EXIT POLL